Metodo Stamina, il Papa telefona a Noemi e Chantal
Bergoglio chiama i genitori delle due bambine in attesa di ricevere le cure
Il caso del metodo Stamina ideato da Davide Vanoni continua a far discutere. A riaprire il dibattito dopo le dichiarazioni televisive del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ci pensa a sorpresa Papa Francesco I. Sembra ormai essere una sua consuetudine quella di telefonare ad alcune fortunate persone alle quali vuole far pervenire il proprio sostegno. Questa volta il dito del Santo Padre si è posato sui numeri telefonici delle case di Noemie e Chantal, le due bambine per le quali i genitori chiedono l’accesso alle cure con il controverso metodo Stamina. Le due famiglie hanno raccontato la conversazione telefonica avuta con il Pontefice nel programma televisivo “Le Iene”. << Ho scritto una lettera accompagnata da una foto di Chantal – dice la madre della bambina di un anno – ed ho raccontato della nostra situazione disperata, chiedendo se lui potesse fare qualcosa. Il giorno prima del suo viaggio ad Assisi il Papa mi ha chiamato: mi ha chiesto come stava mia figlia ed ha aggiunto che avrebbe chiamato di nuovo per sapere come sta Chantal>>.
A parlare con Papa Francesco I è stato anche il padre di Noemi che, al pari di Chantal, attende risposta alla richiesta di infusione del metodo Stamina. Il papà della piccola Noemi, che ha soltanto 16 mesi, racconta di aver esternato a Papa Bergoglio la propria insofferenza per le lunghe liste d’attesa negli ospedali e la propria preoccupazione per l’immobilità a cui sono costretti, uno stallo che potrebbe costare la vita a sua figlia. Il padre di Noemi rivela anche che il Pontefice ha espresso tutto il suo sostegno e ha assicurato che pregherà per la sorte della bambina e di impegnarsi a contattare il ministero della Salute.
Quest’ultima dichiarazione non trova però fondamento perché viene smentita in maniera categorica da padre Federico Lombardi, capo della sala stampa vaticana, che ha confermato le telefonate, ma ha escluso un riferimento di Bergoglio al ministero presieduto da Beatrice Lorenzin. Il ministro, intervenuta a “Tg2 insieme” e la “Vita in diretta”, ha spiegato la decisione di fermare la sperimentazione, ribadendo che il metodo Stamina è un trattamento, che secondo Lorenzin, non solo non ha superato alcuna sperimentazione, ma che è stato accertato essere insicuro. Di tutt’altro avviso è ovviamente Davide Vanoni, ideatore del protocollo che difende la cura, definendo “patetiche” le motivazioni con cui il comitato di esperti ha bloccato la sperimentazione.
Mentre il dibattito continua, i pazienti aspettano una risposta, è il caso di dirlo, vitale.