Melilla, 700 migranti assaltano la frontiera
Secondo le autorità locali almeno 140 clandestini sono riusciti ad entrare nel Paese
Ieri mattina 700 migranti originari dell’Africa sub sahariana hanno preso d’assalto la recinzione di filo spinato della città di Melilla, enclave spagnola che si trova lungo la costa sud orientale del Marocco. Gli immigrati sono arrivati in due ondate e ad attenderli hanno trovato le forze di polizia di frontiera spagnole e marocchine. Come confermato dalle autorità di Melilla «circa 500 migranti hanno tentato di entrare nel territorio nazionale e 140 ci sono riusciti» e secondo una nota del ministero dell’Interno si trovano in un centro di accoglienza temporanea. Purtroppo il centro ha superato la propria capacità considerato che in questo momento ospita ben 1900 persone.
Gridando “Libertà!” in 150 si sono arrampicati in cima alla barriera alta quasi 6 metri, lanciando vestiti infuocati e manganelli sottratti agli agenti durante gli scontri. Altre persone sono invece salite sui lampioni della luce. Nel caos più totale, la polizia di frontiera ha cercato di far fronte all’assalto usando dello spray al peperoncino. Almeno 20 migranti sono rimasti feriti, curati dalla Croce Rossa, mentre i più gravi, probabilmente 5, sono stati trasportati in ospedale. In totale sono state arrestate circa 669 persone.
Melilla e Ceuta – altra enclave spagnola a nord del Marocco- rappresentano le uniche frontiere terrestri fra Europa ed Africa. Dall’inizio dell’anno in queste due aree la pressione migratoria è aumentata considerevolmente. A febbraio 15 persone erano morte annegate nel tentativo di entrare a Ceuta, mentre un mese dopo 500 clandestini – il numero più alto dal 2005- erano riusciti ad attraversare il confine. Da allora Spagna e Marocco hanno deciso di intensificare ulteriormente l’attività di vigilanza.