Magnini alfiere della lotta al doping
Il nuotatore è il promotore della campagna “I’m doping free”. L’importanza di sensibilizzare e prevenire il doping prima di dover curarne i danni
Anche se spesso si parla di doping in riferimento a qualche scandalo che colpisce i soliti sport (il ciclismo, ad esempio, negli ultimi anni ha conquistato una triste fama) capita anche di parlare di lotta e prevenzione del doping fatta direttamente dagli atleti.
È in questo solco che si inserisce l’iniziativa “I’m doping free” di Filippo Magnini. Il nuotatore, conscio che il doping colpisce tutte le discipline, ha deciso di impegnarsi in prima persona per combattere il più grave male dello sport, non solo quello professionistico ma anche, cosa forse ancor più grave, quello amatoriale.
La campagna, partita in sordina a Marzo 2013 ma che via via ha acquistato consistenza, prevede l’applicazione di un tatuaggio rimovibile con la scritta I’m doping free, io sono senza doping, come fosse un marchio di qualità per gli atleti. Oltre a questo sono previsti un tour e una serie di iniziative per sensibilizzare i giovani agli autentici valori dello sport, liberi da condizionamenti e dal doping.
Sono molti gli sportivi che hanno abbracciato l’iniziativa di Magnini. Non solo i suoi colleghi nuotatori come Federica Pellegrini, Michele Santucci, Luca Dotto o Alex Di Giorgio ma anche atleti di altre discipline hanno sposato la causa. Tra i tanti basterà ricorderà il motociclista Valentino Rossi, il calciatore Massimo Ambrosini e il beach volleista Matteo Cecchini. Protagonisti di tre sport che, avendo nella componente atletica una parte non determinante, si può pensare siano immuni al doping ma proprio per questo è necessario tenere alta la guardia non dando nulla per scontato.