Mafia, Provenzano resta al 41 bis
Il ministro Cancellieri ha respinto l’istanza presentata dal legale del boss di Cosa nostra
Bernardo Provenzano non tornerà alla detenzione ordinaria. Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha infatti respinto la richiesta di revoca del carcere duro al boss di Cosa nostra, attualmente rinchiuso a Parma, presentata nei mesi scorsi dai suoi familiari attraverso l’avvocato Rosalba Di Gregorio.
Il provvedimento di rigetto dell’istanza, motivata dall’avvocato Di Gregorio con i gravissimi problemi di salute di Provenzano, dichiarato incapace di partecipare al processo sulla trattativa Stato-mafia proprio per le sue condizioni neurologiche, è stata notificata ai figli e alla moglie dell’ottantunenne boss corleonese.
La domanda ora rigettata dal ministro aveva ricevuto il parere favorevole delle Procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze. Il legale di Provenzano aveva fatto ricorso persino alla Corte di Strasburgo. Nonostante diverse perizie mediche ne attestino l’incapacità di intendere e di volere e quindi l’impossibilità di partecipare ai processi, la Dna e il Dap avevano ridimensionato la gravità dello stato di salute di Provenzano e hanno ribadito la necessità del regime differenziato per evitare contatti indebiti con l’esterno.
Si tratta della seconda richiesta di revoca del 41 bis (la prima non aveva ottenuto alcuna risposta da via Arenula) fatta dalla famiglia del capomafia al ministro della Giustizia, il cui No è stato preceduto da analoga decisione del tribunale di sorveglianza di Roma, che però si è limitato ad una valutazione formale, senza entrare nel merito del ricorso presentato dagli avvocati.