L’Unione Europea approva piano comune per combattere le mafie
Dopo oltre un anno e mezzo di lavori, la Crim ha elaborato, nella seduta plenaria del Parlamento europeo, una risoluzione per smantellare la criminalità organizzata
«Ciò che è stato approvato è un piano europeo – con misure legislative e non – finalizzato allo smantellamento della criminalità organizzata e delle mafie. Alcune priorità che sono state sostenute a coro unanime dal Parlamento e dalle Agenzie europee sono: criminalizzare il reato di associazione mafiosa, aggredire i patrimoni criminali e abbattere il muro di connivenze tra mafie, colletti bianchi, istituzioni, realtà finanziarie e imprese. Questi sono elementi fondamentali sui quali si basa il successo delle organizzazioni criminali mafiose. L’attività della Commissione CRIM è da considerare pietra miliare di questa legislatura, perché per la prima volta il Parlamento Europeo esprime una posizione politica inequivocabile contro i sistemi criminali che minacciano la libertà, la democrazia e la sicurezza dei cittadini europei». Lo ha detto Sonia Alfano, presidente della Commissione CRIM (sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro) durante il dibattito del Parlamento Europeo sulla risoluzione elaborata dalla stessa Commissione.
«Non è un caso se si parla di lotta al crimine organizzato, mafie e corruzione come priorità anche in documenti ufficiali di Europol e Consiglio», aggiunge Sonia Alfano. «Tutto ciò è la conseguenza di un percorso iniziato in questa legislatura, con l’approvazione nel 2011 della mia risoluzione, che ha portato anche all’istituzione della Commissione CRIM. Mi permetto – ha proseguito – di sottolineare l’importanza di alcuni emendamenti che ho presentato: un emendamento sulle tecniche investigative speciali, sull’ampliamento della lista eurocrimini introducendo anche il reato di traffico illecito di rifiuti, il traffico di opere d’arte e la contraffazione e uno sulle modifiche del testo sull’istituzione della giornata europea “della memoria e dell’impegno” per le vittime della criminalità organizzata e mafiosa».
«Lo straordinario lavoro politico che abbiamo compiuto in questa Commissione – ha sottolineato Alfano – dovrà essere recuperato dal prossimo Parlamento, nella prossima legislatura. Ci vogliono ambizione e coraggio. Ogni eventuale perplessità o tentennamento – ha concluso – verranno recepiti dalle mafie come consenso, tolleranza e addirittura come un’eventuale connivenza».
Anche Rita Borsellino, del Gruppo dell’Alleanza progressista di socialisti e democratici, è intervenuta nel dibattito, affermatndo: «Il rapporto è il risultato di un anno e mezzo di duro lavoro. Mi ritengo soddisfatta, ma si tratta solo di un primo passo. È lungo il cammino per diffondere in Europa il principio di legalità e il fatto che il crimine, corruzione e riciclaggio toccano tutta la Ue. Bisogna rendere pubblico il primo rapporto della Ue sulla corruzione. Gravi sono, da questo punto di vista, i ritardi. Nel testo ci sono importanti proposte: definizione comune di criminalità organizzata, armonizzazione del reato di riciclaggio, abolizione del segreto bancario, black list di imprese criminali, protezione testimoni di giustizia, norme severe contro crimini ambientali».