L’omaggio di Crocetta ai petrolieri
Nella finanziaria riportate le royalties quasi al tasso di due anni fa
Nella scorsa finanziaria la mossa era stata risoluta: spinto dal Ms5 il presidente Crocetta aveva raddoppiato dal 10% al 20% le royalties petrolifere. Le royalties sono delle tasse richieste alle aziende petrolifere come rimborso per la devastazione ambientale provocata dalle attività di trivellazione e raffinazione sul territorio. Rinnegati i grillini all’opposizione, non si è fatto nemmeno in tempo ad incassare la nuova aliquota, gli eco-risarcimenti sarebbero dovuti scattare proprio l’anno entrante, che viene infilata fra gli altri emendamenti della finanziaria anche la riduzione dal 20% al 13% delle suddette royalties. Come non detto. Con 44 voti favorevoli e 26 contrari l’Ars fa marcia indietro sul risultato già raggiunto, aumentando di fatto soltanto il 3% di aliquota. Aumento che nasconde un potenziale di 27 milioni di introiti dal 2013, a detta del Fatto Quotidiano, a cui si è rinunciato senza bisogno di nessun tipo di contrattazione con le aziende interessate, ovvero Lukoil, il colosso russo che ha rilevato lo stabilimento Erg di Siracusa, il gruppo Minardo e la Eni. Un omaggio. “La diminuzione delle royalties con provvedimento governativo – spiega al Quotidiano di Sicilia il vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino – non prevede nessuna forma di compensazione per il territorio in termini di infrastrutturazione e bonifica delle aree interessate agli insediamenti petroliferi, almeno in questa fase. Una condizione inaccettabile. Ecco perché avevamo si proposto l’abbassamento delle royalties al 10% con un sub-emendamento che prevedeva però l’obbligatorietà per le società petrolifere di applicare importanti misure di compensazione e bonifica ambientale e la costruzione di infrastrutture primarie come strade, porti oltre che l’abbassamento del prezzo dei carburanti alla pompa, anche ad 80 centesimi litro per il gasolio o 1 euro litro per la benzina per gli impianti dell’isola, altro che regalo”.
E la giustificazione del presidente Crocetta e dell’assessore alle attività produttive Vancheri è la produttività: “Non possiamo mantenere un alta tassazione per le imprese produttive”, dichiarano in coro suscitando le ire dei deputati cinque stelle, i quali sentiti traditi rispondono: “Una vergogna, come sempre, – affermano Ciaccio, Foti, La Rocca, Zafarana, ai quali si aggiunge la voce del deputato Pdl-Ncd Vincenzo Vinciullo – la maggioranza ha deciso a spese dei siciliani, cedendo a pressioni politiche esterne riduce l’introito dovuto alla Regione e ai Comuni e aumenta, come ad esempio nel comma successivo, le tasse sullo start up delle imprese. Della serie, regali per le multinazionali e tasse per i siciliani”. Di questo 13% le casse della Regione percepiranno per legge solo il 7,5% , una cifra che si prevede essere attorno ai 9milioni di euro.