Lo sport australiano contro razzismo e omofobia
Divisi dalle maglie uniti dallo sport
“Se puoi correre, puoi correre. Se puoi remare, puoi remare. Se una persona è omosessuale o eterosessuale non dovrebbe importare nello sport. La capacità, la bravura e lo sforzo sono quello che contano. Se puoi giocare, puoi giocare”. E’ il testo del filmato di 30 secondi che ha come testimonial alcuni atleti di diverse discipline sportive. Le principali federazioni sportive australiane hanno infatti sottoscritto un accordo impegnandosi per la promozione della lotta alle varie discriminazioni in particolare quelle basate sull’orientamento sessuale. Prodotto da Play by the rules un’associazione il cui primo obiettivo è la lotta a bullismo e discriminazione nel mondo sportivo, lo spot è stato realizzato per promuovere la Bingham Cup Sydney 2014 il primo mondiale del rugby gay che prenderà il via il 27 agosto di quest’anno. Australian Football League, Australian Rugby Union, National Rugby League, Cricket Australia e Football Federation Australia società firmatarie dell’impegno, hanno deciso di fare fronte comune per mettere fine una volta e per tutte alla discriminazione nello sport. Tra i protagonisti dello spot oltre a David Pocock, capitano della nazionale di rugby – da sempre in prima linea contro l’omofobia- ed il calciatore del Melbourne Heart Henry Kewell c’è anche Alessandro Del Piero ex bandiera della Juventus da un paio di anni attaccante e capitano del Sydney FC.
«Sono orgoglioso di vedere sportivi australiani che si impegnano per un ruolo tanto importante impegnandosi a favore della diversità e dell’accettazione – ha dichiarato vedendo il filmato, Peter Dutton ministro dello sport- Non c’è spazio per la discriminazione nei nostri campi sportivi, nei nostri club o associazioni sportive di ogni livello». Fino al 27 agosto, il filmato sarà diffuso negli stadi e trasmesso dalle principali reti televisive. L’Australia diventa quindi il primo paese al mondo in cui tutte le associazioni sportive si uniscono per aderire ad un programma di lotta all’omofobia e alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Chi sarà il prossimo a seguirne l’esempio?