L’Europa sulla disoccupazione giovanile
I “grandi” dell’Europa si sono confrontati sul tema della disoccupazione giovanile, piaga che accomuna tutti gli Stati membri
Si è concluso poche ore fa il secondo vertice europeo tra i Capi di Stato e di Governo avente all’ordine del giorno il tema dell’occupazione giovanile. Gli ultimi dati Eurostat hanno dimostrato che la mancanza di lavoro è un fenomeno che coinvolge tutti i paesi in Europa: 5,6 milioni di giovani entro i confini europei sono attualmente disoccupati, la cui gran parte si concentra maggiormente in Italia, Spagna e Grecia.
La conferenza, tenutasi a Parigi, ha visto il particolare coinvolgimento del ”padrone di casa” Hollande, che ha annunciato la necessità di creare programmi di formazione tecnica e apprendistato al fine di agevolare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e di ridurre ad un periodo di massimo 4 mesi la transizione verso una nuova occupazione.
Le proposte di Hollande non possono che essere un piccolo punto di partenza, l’Unione deve focalizzarsi sul tema e garantire ai giovani un futuro solido. Si tratta delle considerazioni espresse dal Presidente della Commissione Europea Barroso, che esorta gli organi UE a prendere in mano la questione lavoro, ormai rientrante a pieno titolo nelle competenze comunitarie dal Trattato di Amsterdam del 1999.
Il prossimo incontro sul tema sarà a Roma nel 2014, proprio in una delle nazioni maggiormente colpite dalla disoccupazione giovanile. Il Premier Letta si è espresso con soddisfazione in merito all’attenzione che l’Europa sta rivolgendo all’Italia, ma nessun aiuto comunitario potrà bastare se le istituzioni nazionali non si impegneranno in prima persona per risolvere questa piaga sociale.