Letta: “Non ho la bacchetta magica, il giudizio tra un anno”
“È la più grande crisi dal dopoguerra, non possiamo fare miracoli. Grillo è un populista che urla e si smentisce da solo”
“Chi dice che dalla crisi si esce con un miracolo o con le bacchette magiche non si rende conto che stiamo attraversando la più grave crisi del dopoguerra”. Così il premier Enrico Letta è intervenuto oggi pomeriggio su Raiuno. ”Gli impegni che prendo li mantengo e chiedo di essere giudicato alla fine del percorso – spiega Letta – È come guidare un aereo per la trasvolata transatlantica, siamo sull’oceano e si vedono i grattacieli di Manhattan: alla fine del 2014 avremo ridotto deficit e debito e ridotto le tasse”. Poi a proposito delle risorse per evitare la seconda rata dell’Imu 2013: “Le coperture saranno trovate e indicate attraverso l’anticipo che riguardano attività bancarie e assicurative” dice il premier. “Grillo si smentisce sempre (vedi per l’impeachment per Napolitano, da lui stesso giudicato come finzione politica ndr) e fa discorsi populisti ai quali mi oppongo duramente – continua – Anche io potrei mettermi a fare elenchi di cose che non vanno, ma non serve: la differenza è fra chi cerca di risolvere problemi e chi urla e basta”. D’altronde Grillo ha da poco affermato che ‘non bisogna vergognarsi di essere populisti’.
Letta quindi si concentra sulla tanto criticata legge di stabilità difendendola duramente e sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. ”La legge di stabilità è la prima legge, dopo 5 anni, che abbassa le tasse su imprese e famiglia e che non interviene su tagli alla spesa pensionistica”. E continua. “Quello che fanno all’interno del Pdl non è affare mio, le persone a casa lo sanno cosa penso di Berlusconi”.
“Va a votare alla primarie o fa come Prodi?” ha chiesto Giletti. ”Io vado a votare – ha detto Letta – ma capisco l’atteggiamento di Prodi che è una personalità ormai fuori dalla politica”. Ma finché non si hanno prove sul ‘tradimento dei 101’ durante il voto per il Presidente della Repubblica, Letta preferisce non ritornare sullo spinoso argomento.
Alla domanda se vedesse uno scontro Letta-Renzi per la premiership, il presidente del Consiglio ha risposto che quel momento ”è talmente lontano che non ci penso a queste cose, il mio compito è esclusivamente finalizzato a raggiungere gli obiettivi che ho indicato e se saranno raggiunti sarò felice per il mio paese”.
“Sulle pensioni – conclude il premier – il tema è l’indicizzazione che va portata avanti fino al suo completamento. Sulle auto blu abbiamo fatto una norma che riguarda tutta la Pubblica Amministrazione che obbliga a un taglio immediato del 25%; è un primo passo e l’anno prossimo ce ne sarà un altro”. Il capo del governo ha sottolineato però che senza una riforma dello Stato il potere centrale ha pochi poteri per contenere le spese locali: ecco perché “stiamo cercando di cambiare la Costituzione in cui le regioni hanno un’autonomia totale e il centro può fare poco o niente”.