Pubblicato: Mar, 28 Mag , 2024

L’appello – I compagni di Giuseppe Di Matteo

Bambini mettono in scena le tragedie vissute dai coetanei uccisi dalla mafia.

“L’appello – I compagni di Giuseppe Di Matteo” è uno spettacolo teatrale che si inserisce tra le iniziative volte a ricordare le giovani vittime della mafia in Sicilia, e in particolare Giuseppe Di Matteo, il bambino sequestrato, strangolato e sciolto nell’acido dai Corleonesi. Lo spettacolo, messo in scena il 25 maggio a Bertinoro, sotto la regia di Denio Derni, rivisita il tragico sequestro di Giuseppe, durato 779 giorni (dal 27 novembre 1993 all’11 gennaio 1996), durante i quali il suo nome veniva pronunciato invano durante l’appello scolastico, nei banchi ormai vuoti della scuola elementare di Altofonte.

Questa pièce teatrale è più di una semplice rievocazione storica: è un tributo alla memoria di Giuseppe Di Matteo e degli altri 108 bambini vittime della violenza mafiosa riconosciuti dallo Stato italiano. La storia di Giuseppe è forse una delle più crudeli nell’universo della criminalità organizzata italiana. Figlio di Santino Di Matteo, ex mafioso pentito, Giuseppe fu rapito come atto di rappresaglia per indurre il padre a smettere di collaborare con la giustizia. Questo spietato atto segna uno dei momenti più bui nella storia della mafia, che non esitò a colpire un bambino innocente per raggiungere i propri obiettivi.

Lo spettacolo “L’appello” rievoca l’assenza silenziosa del piccolo Giuseppe dai banchi di scuola, simbolo del vuoto che la mafia lascia non solo nelle famiglie, ma anche nella comunità. Per due anni e due mesi, ogni mattina, il nome di Giuseppe risuonava nell’aula durante l’appello, ma senza risposta. Il titolo della pièce fa leva su questo silenzio, un’immagine che simboleggia non solo l’assenza fisica del bambino, ma anche l’orrore e l’impotenza di fronte a una violenza così crudele.

Attraverso il racconto della storia di Giuseppe, lo spettacolo punta a sensibilizzare il pubblico su una delle tragedie più gravi della storia italiana e a ricordare i molti bambini caduti per mano della mafia. Le 109 vittime infantili riconosciute dallo Stato italiano, a cui lo spettacolo rende omaggio, sono spesso meno visibili nelle narrazioni storiche della lotta alla mafia, ma ciascuna di esse rappresenta una vita spezzata e un dolore indelebile.

La rappresentazione si fa portavoce di un messaggio importante: la mafia, pur cercando di spezzare vite e comunità, non può e non deve cancellare la memoria. “L’appello” non è solo un grido di dolore, ma anche un invito a mantenere viva la lotta per la giustizia, affinché tragedie come quella di Giuseppe

Di

- Pioniere delle radio libere e dell'informazione libera ed indipendente oggi presidente di rete 100 passi, è l'amico di Peppino Impastato che ha fatto proseguire il cammino di Radio Aut con la nuova Radio 100 passi.

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