La Scozia verso l’indipendenza
Il popolo scozzese si prepara al referendum del 2014, che potrebbe sancire l’autonomia dal Regno Unito
A poco più di un anno dall’accordo sul referendum per l’indipendenza, che si terrà il 18 settembre 2014, il Primo Ministro della Scozia Alex Salmond ha divulgato il Libro Bianco “Il futuro della Scozia: guida per una Scozia indipendente”.
Il Libro Bianco, ossia un documento istituzionale contenente proposte o previsioni verso un ben preciso obiettivo, descrive infatti quelle che saranno le caratteristiche del paese una volta avvenuta la scissione dal Regno Unito, qualora il referendum risulti favorevole. Nelle 670 pagine del documento ci si focalizza sulla intenzione di mantenere la sterlina come moneta corrente e sull’impellenza dell’autonomia militare.
Per quanto riguarda la moneta, la Scozia si rende conto delle enormi difficoltà a cui andrebbe incontro il mercato interno con l’introduzione dell’Euro, soprattutto in un contesto in cui l’autonomia richiederà un oneroso dispendio di risorse. Il paese, che farà comunque richiesta per entrare nell’Unione Europea, rimarrà fedele alla sterlina, continuando a condividere il debito pubblico britannico.
Il grande elemento di scissione sarà invece l’autonomia militare, che implicherà in primo luogo lo smantellamento dei sottomarini armati di missili nucleari, appartenenti alla Royal Army, collocati lungo le coste scozzesi. Il posizionamento delle testate nucleari, così vicine alla Scozia, potrebbe risultare un ostacolo diplomatico all’ingresso della Scozia indipendente nella NATO.
Il Libro Bianco è stato accolto con un parere non unanime dal popolo scozzese, l’indipendenza ”settoriale” infatti non convince del tutto i sostenitori di entrambe le fazioni, pro e contro l’autonomia. Rimane comunque ancora un anno per cambiare le carte in tavola, e 4 milioni di scozzesi ci daranno la risposta.