La mafia fa soldi anche con gli animali
Dossier dell’AIDAA che svela l’ennesimo business illegale delle mafie, questa volta sulla pelle degli animali
L’associazione italiana di difesa animali e ambiente (AIDAA) ha presentato alla Procura della Repubblica di Roma un dettagliato dossier di 66 pagine, frutto di cinque anni di lavoro, in cui si da conto in maniera dettagliata e puntuale del business illegale costruito dalla mafie sfruttando gli animali.
Il documento, dall’emblematico titolo “ La Mafia-tutte le mafie- fanno affari d’oro sulla pelle degli animali”, disegna un quadro sconcertante e, almeno per dimensioni, sconosciuto ai più. Il giro d’affari, che va dalla gestione dei canili al traffico internazionale passando per macellazione e corse clandestine, si aggira intorno al mezzo miliardo annuo e vede coinvolte le organizzazioni criminali dell’est europeo agire in società con le mafie italiane.
Il dossier, contenendo nomi e fatti oggetto d’indagine, è chiaramente riservato ma nelle sue linee generali è stato diffuso alla stampa.
Il lavoro dell’AIDAA ha potuto mettere in evidenza i settori in cui la criminalità si è infiltrata. La diretta gestione dei canili, circa 88 in Italia, e di numerosi rifugi privati assicurano alla Camorra e alla Sacra Corona Unita più di 6 milioni di euro annui provenienti dai soli contributi pubblici dati a queste strutture, le quali, inutile sottolinearlo, sono spesso al di fuori di ogni controllo. Altra importante fonte di reddito sono i combattimenti e le corse clandestini, con un giro di affari stimato intorno ai 300.000 euro a combattimento, sono gestiti per lo più dalle mafie ucraine e iugoslave con la complicità delle cosche italiane sul quale territorio si svolgono “le competizioni”: prevalentemente al nord i combattimenti, al sud le corse.
Più complesso nell’organizzazione ma estremamente redditizio è il traffico internazionale di cani. Con una serie di prestanome e associazioni compiacenti le mafie, soprattutto Cosa Nostra e ‘Ndrangheta, riescono a spedire illegalmente migliaia di cani dall’Italia e dalla Spagna al Nord Europa con un guadagno stimato di 30 euro per ogni animale, in apparenza poco ma se lo si moltiplica per le migliaia di esemplari spediti si arriva facilmente a qualche milione annuo.
In parte ancora sconosciuto ma in rapida espansione è il business che gira intorno alla macellazione dei cavalli e ai cimiteri per animali domestici. Nel primo caso le mafie si sono assicurate il monopolio nell’esportazione, clandestina e non, dei cavalli da corsa destinati al macello nei paesi dell’est europeo, luogo dove la macellazione per questo tipo di animali è lecita. Per quanto riguarda i cimiteri l’azione della mafia si sostanzia nel gestire finte cremazioni o cimiteri fantasma per intascare i contributi a questi destinati, mentre in realtà le carcasse sono lasciate in discarica.