La Fiat compra Chrysler e vola in borsa
Il Lingotto piemontese prende il 100% dalla Veba
La Fiat diventa padrona del 100% di Chrysler. Annunaciato ieri sera l’accordo per il passaggio della società americana completamente nelle mani della casa automobilistica italiana che diventa così il sesto colosso mondiale. Veba otterra’ 3,6 miliardi di dollari, di cui 1,75 in contanti e 1,9 sotto forma di dividendo straordinario (non servirà un aumento di capitale per salire al 100% di Chrysler). Il titolo Fiat vola in borsa dopo essere stato bloccato per eccesso di rialzo: Lingotto ha segnato un primo prezzo di 6,70 euro, pari a un guadagno del 12,6%. Ora Fiat e’ trattata a 6,84 euro, per un +15%. L’intesa che consente a Fiat di completare l’acquisizione di Chrysler segna “un momento storico”. Così in una email inviata ai dipendenti, l’ad di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, e il presidente del Lingotto, John Elkann, hanno descritto il tanto atteso accordo sul restante 41,5% di Chrysler con Veba, il fondo pensioni controllato dal sindacato americano dell’auto, Uaw.
Fiat continua così la sua corsa in borsa (+12,78% a 6,70 euro) dopo aver toccato un rialzo massimo del 15,8% a 6,88 euro, sostenuta dal giudizio pressoché unanime degli analisti per l’accordo con Veba su Chrysler. Banca Akros ha alzato il giudizio da ‘accumulate’ a ‘buy’, Hammer Partners da ‘sell’ a ‘buy’, Equita ha alzato il target price dell’11%, Kepler Cheuvreux da 4,4 a 5 euro. Tutti gli analisti sottolineano la struttura dell’accordo che limita l’esborso diretto da parte di Fiat per pagare la quota di Veba ed esclude la necessità di un aumento di capitale.
Se l’accordo raccoglie un applauso unanime, emergono però anche alcuni rilievi sull’indebitamento di Fiat: per Exane col tempo l’attenzione del mercato si sposterà sui fondamentali relativamente deboli del gruppo e su una struttura patrimoniale ‘tirata’. “L’accordo è innovativo – afferma Citi – in quanto limita la richiesta di liquidità a Fiat, mette fine all’incertezza e costa meno di quanto prevedevano le indiscrezioni di stampa.” Tuttavia il broker non vede valore nelle azioni Fiat rispetto ai concorrenti e giudica troppo alto il debito di 10 miliardi di euro post-accordo.