La festa della liberazione è No Muos
Il 25 aprile a Niscemi non celebra il passato ma guarda alle battaglie del presente: tra sentieri dentro l’area della sughereta e informazione sul sistema militare americano contro cui si battono da anni cittadini, associazioni e attivisti
La protesta dei no Muos non accenna segni di resa. Proprio nel giorno della liberazione si prospetta un’altra giornata per manifestare il dissenso. Quella liberazione che evocava l’immagine del robusto soldato americano, oggi è sempre più soppiantata dai droni che proprio in Sicilia hanno le basi e vedrebbero aumentare esponenzialmente la loro velocità grazie al Muos. Nonostante segnali che non fanno presagire nulla di buono, nonostante il Tar abbia deciso per l’ennesimo rinvio, la battaglia continua. L’udienza del 27 marzo infatti, non ha risolto la questione. I giudici hanno ritenuto di non avere abbastanza elementi per giudicare la controversia tra Ministero della difesa e associazioni, comuni e attivisti. Il Tar di Palermo, ha quindi fissato al 25 Novembre la prossima udienza per i ricorsi presentati da Comune di Niscemi, Movimento No Muos Sicilia, Comitato Mamme No Muos di Niscemi, Legambiente e da singoli cittadini.
“Siamo fiduciosi che il verificatore boccerà sonoramente il monitoraggio Ispra, dando ragione all’analisi degli esperti della cosiddetta controcommissione regionale, che ritengono inattendibili i risultati del monitoraggio” si legge sul sito del movimento NoMuos. È stato infatti affidato nuovamente al prof. D’Amore, consulente tecnico nominato dal Tar in passato, professore emerito presso la facoltà di Ingegneria e ordinario di elettrotecnica all’Università La Sapienza di Roma, un approfondimento istruttorio in merito ai vizi procedurali nel monitoraggio Ispra, alla base della relazione dell’Istituto Superiore di Sanità. Istituto che ricordiamo fare parte di quella ufficialità di cui si è avvalsa la Regione per la famosa revoca delle revoche. Secondo il prof Massimo Scalia, dell’università “La Sapienza”, i modelli ufficiali non prendono in considerazione gli effetti sull’intero sistema biologico a lungo termine ma si fermano al solo effetto termico, cioè il riscaldamento dei tessuti.
Dichiarazioni che sono state esposte durante un convegno organizzato proprio all’indomani della scelta del Tar, dall’Associazione italiana leucemie, in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio a cui hanno preso parte professori e scienziati provenienti da tutta la penisola. I dati scientifici emersi hanno portato alla luce la carenza di informazioni approfondite, un vuoto informativo dal punto di vista giornalistico. “I media nazionali hanno inizialmente ignorato volontariamente la questione e il movimento – dice il giornalista Antonio Mazzeo, autore del libro “ Il MUOStro di Niscemi”, poi dopo una pressione hanno dovuto ammetterne l’esistenza per passare successivamente alla controffensiva tentando di delegittimare e criminalizzare la mobilitazione dal basso”. Sul fronte americano c’è stato il tentativo di rassicurare attivisti e cittadini anche attraverso i nostri stessi giornali, regalando un viaggio premio ad alcune testate per vedere come si sta all’ombra degli altri Muos del mondo. La vicenda adesso in mano ai tribunali non si snoda solo tra quelle aule ma vede protagonista la cittadinanza che farà sentire la sua voce controcorrente proprio il giorno della liberazione.