La Corte di Strasburgo: «No urgenza per Berlusconi»
La Corte dei diritti dell’uomo esaminerà il ricorso di Berlusconi secondo il normale calendario, rifiutando la richiesta d’urgenza
Nuova doccia fredda per Berlusconi. La Corte europea di diritti dell’uomo di Strasburgo ha rifiutato di “trattare con urgenza” il ricorso del Cavaliere contro la supposta retroattività della legge Severino che lo rende incandidabile per 6 anni. Il motivo addotto dai giudici è che i tempi di attesa non hanno alcun impatto sulla valutazione di ammissibilità dello stesso ricorso
Secondo i legali dell’ex-premier, che hanno presentato un lungo documento di oltre 30 pagine, la legge in questione violerebbe l’articolo 7 della Convenzione dei diritti dell’uomo che prevede l’irretroattività delle sanzioni penali e anche all’articolo 3 circa il diritto a libere elezioni. L’annuncio della Corte non presuppone, è giusto sottolinearlo, un rigetto del ricorso ma soltanto che questo non verrà vagliato con urgenza come richiesto dal ricorrente, venendo quindi normalmente calendarizzato come gli altri ricorsi pendenti.
Berlusconi non è il primo che ricorre contro la legge Severino. C’è un precedente e potrebbe essere favorevole alle tesi della difesa del Cavaliere. Il 21 gennaio, infatti, la Corte ha dichiarato “ricevibile” un ricorso presentato da un consigliere regionale del Molise decaduto e che ha adito la Corte basandosi proprio sull’articolo 7, così come fatto dall’ex-presidente del Consiglio.