Kiev: la guerriglia peggiora
Sempre più violente le contestazioni dei manifestanti contro il governo Yanukovich, cinque vittime in occasione dell’ultimo scontro
Il clima in Ucraina diventa sempre più teso di ora in ora, nelle ultime ore si è consumato un ennesimo scontro tra manifestanti e forze dell’ordine, causando ore di terrore nella città di Kiev. La guerriglia si è svolta davanti al Parlamento della città, in pieno centro, dove la resistenza anti-governativa ha issato delle barricate utilizzando carcasse di automobili e pullman dati alle fiamme, da dietro le quali sono state lanciate molotov e petardi. La polizia, in assetto antisommossa, ha risposto con lacrimogeni, gas urticanti e sassi pesanti (tra cui pezzi di selciato), causando la morte di cinque manifestanti.
Lo scontro, durato tutta la notte, rappresenta un nuovo inasprimento della situazione politica del Paese, al cui centro vi sono le riserve nei confronti del governo di Yanukovich, che rigettando l’ingresso in Europa e stringendo nuovi patti con Putin, ha allontanato la democrazia dal futuro del Paese.
La fazione militante di EuroMaidan, il movimento filo-europeista contro la dittatura dell’attuale governo, non accenna a cessare le dimostrazioni di protesta, attirando così i tentativi di pacificazione da parte dell’Unione Europea stessa: Jan Tombinski, membro della delegazione UE in Ucraina, ha dichiarato pubblicamente la necessità di attenuare il conflitto e trovare una soluzione diplomatica, evitando così il coinvolgimento di vittime innocenti, in nome della pace che l’Unione stessa persegue. A peggiorare il clima ha invece provveduto l’ambasciata degli Stati Uniti, che ha dichiarato la volontà di ritirare i visti degli ucraini in America qualora i responsabili degli scontri continuino a causare violenza.