Italia, ormai è dramma disoccupazione
Continua a crescere il numero di disoccupati. Mentre milioni di giovani cercano un lavoro, la disoccupazione si acuisce fino a giungere al dramma sociale.
In Italia non cambia mai niente, men che meno la macroscopica disoccupazione che l’affligge. Eppure, in questi giorni, si parla tanto di stabilità – riferita giustamente dai media alla crisi del Governo Letta appena scongiurata – ma la vera stabilità è quella della disoccupazione in Italia. Una stabilità quella sì davvero granitica, capace di far andare al macero le speranze di milioni di italiani, giovani e meno giovani, alla ricerca del posto di lavoro perduto. La disoccupazione di questo paese è ormai fuori controllo, del resto basta leggere gli ultimi dell’Istat per rendersi conto di come la freddezza dei numeri smonti, fin nei minimi termini, qualunque previsione ottimistica su una possibile inversione del trend. Intanto è così. La mancanza di lavoro di questo Paese è ormai strutturale, e le recenti misure approvate dall’attuale esecutivo non sembrano altro che un mero palliativo.
Andiamo però ai numeri, che nella loro incoercibile evidenza, descrivono il dramma italiano: il numero di disoccupati, pari a 3 milioni e 127 mila, aumenta dell’1,4% rispetto al mese precedente (+42 mila) e del 14,5% su base annua (+395 mila). Il tasso di disoccupazione, che è pari al 12,2%, si attesta in aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,5% nei dodici mesi. Le persone in cerca di lavoro, aventi un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, sono 667 mila e rappresentano l’11,1% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ossia l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 40,1%, in aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 5,5% nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni, diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente (-42 mila unità) e dello 0,8% rispetto a dodici mesi prima (-113 mila). Inoltre, anche il tasso di inattività si attesta al 36,3%, in diminuzione dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,2% su base annua.
Gli occupati, ad agosto 2013, sono 22 milioni 498 mila. Il numero dei fortunati possessori di un lavoro rimane sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente e in diminuzione dell’1,5% su base annua (-347 mila). Anche il tasso di occupazione, pari al 55,8%, rimane invariato in termini congiunturali e diminuisce dello 0,8% rispetto a dodici mesi prima.