Istruzione: gli orientali prevalgono sugli europei
Secondo l’ultimo rapporto PISA si denota un peggioramento degli studenti europei rispetto ai coetanei orientali
Il Programma per la valutazione internazionale dell’allievo (PISA), promosso dall’OCSE per monitorare con cadenza triennale il livello di istruzione degli adolescenti dei paesi membri, ha pubblicato in questo giorni l’indagine relativa al periodo 2010-2013, dai controversi risultati.
Secondo il report, infatti, i sistemi scolastici orientali hanno battuto di gran lunga quelli europei, collocandosi ai primi 7 posti della classifica che tiene conto dei parametri di matematica, lettura e scienze. Il paese in vetta alla graduatoria è la Cina, che saluta dall’alto la Svizzera, il primo paese europeo, che si è collocato al nono posto.
I risultati pubblicati hanno suscitato le reazioni dei paesi del centro e nord Europa, notoriamente all’avanguardia nell’educazione scolastica. La Finlandia commenta il 12esimo posto con rassegnazione, sostenendo che l’eccellenza del sistema finlandese viene data per scontata dagli adolescenti del paese, che non ne traggono i giusti vantaggi. Anche la Francia, 25esima, fa autocritica, sostenendo la necessità di migliorare un meccanismo capace di creare solo premi nobel o somari. La Danimarca invece critica aspramente il suo 22esimo posto, accusando gli studi dell’OCSE di mettere a confronto parametri e fattori troppo diversi, le cui basi stesse variano a seconda del paese, se non della regione.
In tutto ciò l’Italia tace, collocatasi appena sopra i paesi dell’est Europa, forse consapevole di aver meritato il suo 32esimo posto.