Israele bombarda obiettivi siriani. Un morto e sette feriti
Dopo l’attentato di Golan, raid israeliano di ritorsione a obiettivi militari siriani. Damasco rende nota la morte di un soldato siriano e altri sette feriti.
La notte del 19 marzo alcuni aerei di guerra israeliani hanno attaccato al confine diversi obiettivi siriani, tra cui un centro di comando, uno di addestramento e batterie d’artiglieria. L’esercito siriano ha fatto sapere che durante il raid ha perso la vita un soldato, e altri sette sono rimasti feriti. L’attacco risponde a una strategia ritorsiva, avviata dopo l’attentato del 18 marzo a Golan, in cui sono rimasti feriti quattro militari israeliani che pattugliavano la frontiera. Le alture del Golan rappresentano un nodo di confine importante, conteso e annesso a Israele nel 1981. Con la guerra civile in Siria e gli scontri fra Assad ed Ezbollah libanese da una parte e i gruppi armati dell’opposizione dall’altra, Israele pensava di essere fuori attacco, ma questa strategia si è rivelata fallace. Golan è l’ultimo di quattro attentati subiti da Israele nell’ultimo mese. Venerdì scorso una mina è esplosa al passaggio di una pattuglia israeliana in ricognizione nella zona chiamata Le fattorie di Sheb’a, sul confine libanese.
La risposta israeliana a Golan non si è fatta attendere, del resto era stata promessa dal Primo ministro israeliano Benyamin Nétanyahou in una sua dichiarazione: “Agiremo con forza per assicurare la sicurezza d’Israele”. Dichiarazione seguita da quella del ministro della difesa israeliano Moshe Yaalon, in cui afferma che la Siria pagherà un prezzo elevato se continuerà a collaborare con Hezbollah.