India, violentata dal padre lo uccide nel sonno
Con l’aiuto di due complici lo ha ucciso con una mazza da cricket e lo ha gettato nel fiume
Kulvinder Kaur, una ragazza indiana di 23 anni, che dopo la morte della madre avvenuta tre anni fa è stata ripetutamente sottoposta ad abusi sessuali e violenze fisiche dal padre, 58 anni, nella notte tra il 29 e il 30 aprile ha deciso di ucciderlo. Dopo che l’uomo, Daljeet Singh, si è addormentato, la ragazza con la complicità di due amici lo ha colpito con una mazza da cricket fino a farlo svenire e strangolarlo subito dopo. Non paghi, secondo la ricostruzione fatta dal vice-commissario Ranbir Singh, «il terzetto ha utilizzato un pezzo di vetro tagliente per squarciare il petto della vittima ed estrarre il pacemaker che gli era stato innestato tempo fa, dando così maggiore certezza alla morte». Il corpo dell’uomo è stato ritrovato in un canale nell’area di Khayala di Delhi Ovest dove è stato gettato dai tre che avevano provveduto a legare le gambe e il collo dell’uomo. Un omicidio efferato, chiarito nella dinamica dalla confessione della giovane indiana che ha ammesso le sue responsabilità giustificandole con le violenze fisiche a cui era sottoposta. Una giustificazione che però non le è servita per evitare il carcere che adesso l’aspetta così come per i due complici dell’omicidio.