In migliaia al corteo a Napoli del popolo della Terra dei fuochi
Grande manifestazione quella tenuta oggi dai movimenti e le associazioni della Terra dei fuochi, non mancano, purtroppo, le polemiche interne agli organizzatori
Importante appuntamento, quello di oggi, per il movimento della Terra dei fuochi che scende insieme a migliaia di persone per le vie di Napoli
Per “Terra dei fuochi” si intende una zona, tra le provincie di Caserta e Napoli, in cui la camorra ha per anni indisturbatamente appiccato dei roghi per smaltire le ingenti quantità di rifiuti tossici illegalmente scaricate nell’area. La vicenda, già raccontata nel 1995 dal pentito Carmine Schiavone, è ritornata all’onore delle cronache in questi ultimi mesi quando il camorrista, in un’intervista a SKY, ha riacceso l’attenzione dei media sulla questione. La criminalità organizzata ha praticamente usato parte del territorio campano come un’immensa discarica illegale di rifiuti speciali, avvelenando pure le falde acquifere dalla zona nord della Campania fino al basso Lazio.
Le associazioni e i movimenti antimafia sul territorio denunciano e combattono contro l’inquinamento già da tempo ma solo negli ultimi tempi hanno avuto la risonanza mediatica che meritano e quella di oggi si annuncia come uno degli appuntamenti più significativi per l’intero movimento.
La manifestazione, che vede la partecipazione di diverse migliaia di persone, è partita alle 15 da Piazza Toledo fino ad arrivare al Palazzo della Regione, passando per il cuore di Napoli, Piazza Plebiscito in primis. L’intento degli organizzatori è contagiare i napoletani nella protesta, soprattutto quella borghesia che, seppur lontana da Gomorra e dalle pistole, alimenta, inconsapevolmente o no, quel sistema di imprenditoria malata che sversa, sfruttando i servigi della Camorra, i suoi rifiuti tossici nella Terra dei fuochi e non solo.
Purtroppo non mancano le polemiche interne al movimento. Non è passata inosservata l’assenza alla manifestazione di oggi, ufficialmente a causa di altri impegni, di Don Patricello, un prete che è stato alla testa delle prime proteste ed è tuttora protagonista con il suo coordinamento di Caivano. A questo proposito, un altro leader del movimento, il blogger Angelo Ferrillo, afferma, riferito al gruppo di Caivano, che “i partiti potrebbero strumentalizzarli”. Preoccupazione che si fa forte pensando ai grossi interessi che girano attorno alle bonifiche, l’altra grande battaglia nella Terra dei fuochi e per la quale occorre lottare con ancor maggior forza.