In Francia la destra non conquista alcuna regione.
7 collegi vanno ai repubblicani 5 ai socialisti.
Il Front National non governerà nessuna delle 13 regioni francesi: neppure le 6 nelle quali era in testa al primo turno. Pure Marine e Marion Le Pen sono state battute nelle rispettive regioni. 7 collegi vanno ai repubblicani 5 ai socialisti. In Corsica hanno vinto i nazionalisti.
In primo luogo è stato merito della recuperata consapevolezza degli elettori che hanno avvertito la grave minaccia di una destra estranea ai valori e ai principi di libertà, diritti dell’uomo e del cittadino, convivenza pacifica affermati all’indomani della seconda guerra mondiale e dopo milioni di morti. L’affluenza alle urne rispetto al primo turno è cresciuta del 7%.
In secondo luogo è stato l’atteggiamento responsabile dei socialisti a rendere possibile tale risultato. La sinistra si è ritirata dai ballottaggi in 3 regioni più a rischio, dove, non potendo vincere, ha contribuito in modo determinante a predisporre l’argine all’avanzata della destra convogliando i propri voti sul candidato repubblicano che al primo turno era risultato secondo. Il primo ministro socialista Valls ha subito sottolineato che “in un momento grave non abbiamo ceduto” e ha ricordato l’appello all’unità contro la destra “chiarissimo, netto, coraggioso, che ha sbarrato la strada all’estrema destra, che stasera non conquista nessuna regione”. E tuttavia ha ammonito sulla necessità di non concedersi “nessun sollievo, nessun trionfalismo, nessun messaggio di vittoria, il pericolo dell’estrema destra non è eliminato. Dobbiamo dimostrare che siamo capaci di restituire la voglia di votare per e non contro”.
Messaggio quanto mai opportuno, in verità. Il Front National anche se deluso, anche se si è visto sfuggire 6 regioni che sentiva già consegnate nelle proprie mani, tuttavia ha raggiunto il 28% dei consensi, andando ancora oltre il 27,73% del primo turno. Il partito si è radicato nel territorio, è il primo in campo nazionale anche se isolato, pure se battuto oggi grazie al cordone sanitario che però solo i socialisti, e grazie al sistema a doppio turno, hanno predisposto. La sfida vera sarà nelle elezioni presidenziali del 2017, quando presumibilmente arriveranno al ballottaggio Hollande e la Le Pen. Quale sarà allora l’atteggiamento dei repubblicani di Sarkozy? Sarà responsabile come lo è stato dei socialisti?
Invero si è trattato di elezioni strane. I repubblicani dell’ex presidente hanno conquistato il maggior numero di regioni, è andata a loro pure l’Ile de France, storica roccaforte della sinistra. Ma i vincitori politici non sono loro, ha pagato la responsabilità dei socialisti, che tuttavia, prima di questo appuntamento elettorale, controllavano tutte le regioni meno una. Sarkozy, alla vigilia di questo secondo turno, aveva rifiutato in modo assoluto qualsiasi tipo di alleanze. E invece i conservatori hanno beneficiato dell’appello socialista ad unirsi contro l’avversario reazionario. I repubblicani non hanno appeal e sono divisi. Le prime parole di Xavier Bertrand e Christian Estrosi, i due candidati moderati che hanno superato Marine e Marion Le Pen, sono state di ringraziamento agli elettori socialisti che hanno riversato i loro voti su di loro e Bertrand ha reso omaggio anche agli elettori che hanno preferito i candidati socialisti e “hanno fatto sbarramento” contro l’estrema destra. “Non è una mia vittoria, non è una vittoria politica, è la vittoria della gente”.
Sarkozy, invece, ha reso omaggio, per l’esito del ballottaggio, solamente al suo partito e all’unione con il centro. Ma nel suo stesso partito, Nathalie Kosciusko-Morizet, che aveva votato contro la chiusura di Sarkozy, ha detto: “Se gli elettori lo avessero seguito i nostri candidati nel nord e nel sud sarebbero stati battuti”. Bisognerebbe che Sarkozy non scordasse che socialisti, verdi e comunisti uniti raggiungerebbero il 36% dei consensi, dunque da qui occorrerebbe partire per far fronte contro la Le Pen alle elezioni presidenziali.