Immigrati di Lampedusa raccontano stupri e torture
Palermo, sette eritrei contro Muhidin accusato di tratta di esseri umani
Arrivano per la prima volta in un’aula di giustizia i racconti agghiaccianti degli stupri e delle torture subiti da un gruppo di profughi superstiti del naufragio del 3 ottobre 2013 in cui morirono, davanti alle coste di Lampedusa, 366 immigrati. Sette eritrei sono arrivati al Tribunale di Palermo dove è iniziato questa mattina l’incidente probatorio nel procedimento contro Mouhamud Muhidin, un 25enne ex guerrigliero somalo, arrestato con l’accusa di tratta di essere umani.
L’uomo è accusato di avere fatto parte di un gruppo di criminali che hanno sequetrato nel deserto tra la Libia e il Sudan una cinquantina di profughi che poi avrebbero raggiunto le coste libiche per raggiungere Lampedusa.
In aula, nel nuovo Palazzo di giustizia, c’e’ anche l’imputato, cicondato dalle guardie penitenziarie. Nessuno sguardo con i sette suprstiti – tutti giovanissimi – tra cui una ragazza di appena 18 anni, stuprata e torturata durante il sequestro. Il gip Giangaspare Camerini sta ascoltando i profughi grazie a un’interprete tigrina che traduce in italiano.