Il sindaco di Corleone a fianco di Saverio Masi contro l’omertà
Il primo cittadino Lea Savona: “La Trattativa Stato-mafia sia spiegata agli studenti”
Corleone (PA). Presso il Complesso Sant’Agostino già sede della Mostra ANSA sulla legalità, il sindaco Lea Savona, insieme agli insegnanti ed agli studenti di Corleone, ha ospitato Saverio Masi capo scorta del giudice Di Matteo. Hanno contribuito all’evento numerose associazioni tra cui, Cittadinanza per la Magistratura, Scorta Civica, Fondazione Caponnetto e Scelte Giovani di Aosta.
Se è vero che il 23 maggio, per merito della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone e del MIUR, migliaia di studenti sono giunti a Palermo per testimoniare la lotta alle mafie, sotto lo slogan Capaci di Ricordare, con il beneplacito del Presidente della Repubblica, è altrettanto vero che il giorno successivo, a Corleone, all’ombra dai giornalisti, nella città che ha dato i natali a Riina e Provenzano, si è celebrato un convegno sulla legalità, il cui obiettivo, fa sapere Lea Savona, sindaco di Corleone, è stato quello di far deflagrare le coscienze degli studenti e rompere con una cultura mafiosa dell’omertà e dell’ignoranza, nel rispetto di coloro che hanno dato la vita per le istituzioni.
Saverio Masi, capo scorta del giudice Di Matteo, dopo una breve trattazione dei fatti accertati come verità in relazione alle attività criminali della Mafia, e di alcuni aspetti ancora oscuri delle indagini, si è rivolto alle scolaresche di Corleone con queste parole: “Di fronte all’impotenza di noi cittadini rispetto all’atrocità di certi fatti, ci auguriamo che il lavoro del pool di Palermo sia sostenuto dalle istituzioni repubblicane e ci permetterà un giorno, non troppo lontano, di capire chi, dello Stato, è sceso a compromessi con la Mafia ed assicurarlo alla Giustizia, come del resto sta già avvenendo per alcuni politici che siedono od hanno seduto in Parlamento, così che voi studenti possiate un giorno sapere chi votare e chi no”.
Saverio Masi ha parlato al cuore e alle menti degli studenti e degli insegnanti, accolto da lunghi applausi e interrotto più volte nel suo intervento, a testimonianza della comunanza di intenti e voglia di Stato, come a dire “Siamo tutti Di Matteo”. Il convegno sulla legalità che si è tenuto a Corleone il 24 maggio è stato anche un occasione “per celebrare non solo gli eroi della magistratura”, ha ricordato Giuseppina Sorcia, insegnante, “Ma anche per dire che dobbiamo rimboccarci le maniche per costruire una cultura di legalità nella scuola tutti i giorni”.
Un 23 maggio che perpetua se stesso: “Ogni giorno per noi dovrebbe essere il 23 maggio, un impegno costante”, ha commentato un insegnante di Corleone.
“Avevo visitato la mostra ANSA sulle stragi di Capaci e Via D’Amelio lo scorso anno al Complesso di Sant’Agostino”, afferma Didier Pellissier, in trasferta dalla Valle d’Aosta a Corleone e alla guida dell’Associazione Scelte Giovani che un anno fa aveva portato a Corleone un cartello stradale da apporre sotto la scritta Corleone con la dicitura “Capitale Mondiale della Legalità”; e aggiunge: “Ha fatto bene il sindaco ad avvertire la necessità di un convegno sulla legalità il giorno dopo le manifestazioni di Palermo: il Maresciallo Masi ci ha dato una lezione di legalità che non ha prezzo. Vogliamo onorare gli sforzi di Corleone ad essere candidata a capitale mondiale della legalità. Non siamo qui per insegnare nulla noi, anzi vogliamo sapere da voi ragazzi cos’è la legalità e per questo abbiamo deciso di istituire una Borsa di Studio. Ci saranno quattro vincitori, due a Corleone e due ad Aosta. Per il prossimo anno scolastico chiederemo ai docenti imbastire un percorso di educazione alla legalità includendo anche una spiegazione della trattativa Stato-Mafia. E ci vediamo l’anno prossimo con una premiazione dei vincitori. Ovviamente tutte le associazioni anti-mafia locali saranno membri di diritto nella commissione che valuterà gli elaborati”.
Ben lontana quindi dall’esser stata una seconda piazza per le istituzioni per convincere tutti che lo Stato c’è, la città di Corleone, si è confermata come comunità orientata al futuro che vive le necessità del presente, con tutte le difficoltà che questo comporta, e che ha preferito investire con lungimiranza sui giovani proiettandoli in una sfera di responsabilità in cui dovranno essere protagonisti dello Stato o crearne uno. Lea Savona ha concluso i lavori del convegno con queste parole “Oggi, grazie anche a Masi, sappiamo che la legalità non ha colore politico, appartiene come dovere ad ogni cristiano e ad ogni persona che vive il Vangelo. Parlatene ai vostri genitori e fategli sapere chi c’era oggi a spiegarci la trattativa Stato-Mafia, è qualcosa che riguarda anche loro”.