Il sindaco di Cavriglia denuncia i disservizi di Poste Italiane: servizio inadeguato.
I cittadini si rivolgono ai sindaci per lamentare i ritardi continui nel recapito sia della corrispondenza che delle bollette, con le conseguenti more per il ritado dei pagamenti.
I disservizi quotidiani nella consegna della posta, dopo l’entrata in vigore del piano di riorganizzazione del servizio, continuano e non sono stati risolti da Poste Italiane, nonostante le iniziative dei sindaci e le interrogazioni parlamentari.
Secondo la Cisl, poi, nei nove mesi in cui la nuova modalità di consegna a giorni alterni è stata introdotta anche in alcuni comuni del Valdarno aretino si sono registrati sovraccarichi di lavoro e più infortuni fra i lavoratori.
I cittadini si rivolgono ai sindaci per lamentare i ritardi continui nel recapito sia della corrispondenza ordinaria, sia delle bollette e tali rallentamenti causano il prodursi, per la consegna oltre la scadenza, le conseguenti more. Un disastro, insomma.
Dopo la lettera dello scorso anno alla dirigenza di Poste Italiane della sindaca di Pergine Simona Neri, dopo l’interrogazione della senatrice del Pd Donella Mattesini, dell’inizio dell’anno, che portava le firme pure di Enzo Cacioli, sindaco di Castelfranco Piandiscò, e di Moreno Botti, sindaco di Loro Ciuffenna, ora è il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni che rivolge un monito ai vertici di Poste Italiane per il taglio dei servizi. “Facendomi portavoce dei miei concittadini, intendo mettervi al corrente dei sempre più frequenti disagi al servizio postale registrati nel nostro territorio comunale”. Infatti, pure a Cavriglia è già operativa la riorganizzazione in base alla quale i portalettere lavorano solo a giorni alterni su base bisettimanale, vale a dire soltanto 5 giorni ogni due settimane. “E’ questo ha comportato un allungamento dei tempi di attesa per i nostri cittadini, i quali, con sempre maggiore insistenza, mi segnalano consistenti ritardi nella consegna”. Continua il sindaco rilevando che i disagi sofferti dagli utenti sono inaccettabili. “Mi auguro quindi che sappiate porre rimedio con tempestività e buon senso ai disagi troppo spesso patiti dai miei concittadini”.
Dunque, i primi cittadini si fanno carico delle richieste e delle necessità dei propri amministrati, ma i gestori dei servizi essenziali seguono logiche che talora ormai paiono separate dai bisogni collettivi, praticano logiche aziendali e perseguono semplicemente interessi aziendali.
Fulvio Turtulici