IL FURTO DEL CARAVAGGIO A PALERMO TEMA DI UN INCONTRO A MESSINA
E’ l’argomento del libro dove ricompare il nome di Tano Badalamenti a noi già noto per l’omicidio di Peppino Impastato.
Sabato 11 dicembre, alle ore 11 al Museo Regionale di Messina in occasione dell’iniziativa promossa dall’associazione “Cara beltà” in sinergia con il deputato messinese Francesco D’Uva, Questore della Camera dei deputati, sarà presentato il libro di Michele Cuppone “Caravaggio, la Natività di Palermo. Nascita e scomparsa di un capolavoro”.
Un momento di confronto su arte, legalità e spiritualità legata al Natale con lo sguardo rivolto a due opere siciliane del Caravaggio: la Natività di Palermo, rubata nel 1969, e l’Adorazione dei pastori, esposta al Museo Regionale di Messina.
La Natività, il capolavoro di Caravaggio rubato a Palermo nell’ottobre 1969 e mai ritrovato, era finito in mano alla mafia. Il parroco dell’Oratorio di San Lorenzo, Rocco Benedetto, morto nel 2003, non era riuscito a convincere gli investigatori e il sovrintendente alle Belle arti della pista mafiosa finendo addirittura indagato come complice dei ladri.
Nel 2001 in un’intervista inedita rilasciata al regista Massimo D’Anolfi, il sacerdote dice di avere ricevuto, poche settimane dopo il furto, due lettere, nella prima i ladri dicevano che volevano negoziare, nella seconda, avevano invece allegato un pezzetto della tela.
Don Benedetto raccontò anche che il boss Gaetano Badalamenti tentò di negoziare con lui per la restituzione della Natività. La vicenda rimane ancora oscura anche se alcune piste porterebbero ad un acquirente in Svizzera.