Pubblicato: Lun, 4 Dic , 2023

Il Crimine di Ecocidio

È Realtà in Europa, ma Con Un Nome Diverso.

Il 17 novembre 2023, l’Unione Europea ha compiuto un passo storico verso il riconoscimento dell’ecocidio, anche se attraverso una definizione giuridica diversa. Dopo lunghi negoziati tra la Commissione Europea, il Consiglio e il Parlamento, è stato raggiunto un accordo che integra nel diritto comunitario il concetto di “crimine contro l’ambiente”, un equivalente giuridico dell’ecocidio, pur evitando di utilizzare direttamente questo termine.

Si tratta di una pratica distruttiva su larga scala che danneggia gravemente l’ambiente, con conseguenze devastanti per gli ecosistemi e la vita umana. Tuttavia, l’accordo raggiunto in Europa non adotta esplicitamente il termine “ecocidio”, ma utilizza una definizione che fa riferimento alla distruzione ambientale massiccia.

L’accordo si inserisce all’interno del lavoro già avviato dall’ONU e da diverse organizzazioni internazionali che chiedono che l’ecocidio venga incluso tra i crimini internazionali punibili, al pari di genocidio e crimini contro l’umanità. L’Europa ha quindi compiuto un primo passo, seppur indiretto, verso l’inserimento di tali pratiche nel diritto penale europeo, definendo nuovi reati ambientali punibili in tutta l’Unione.

Parallelamente a questa decisione, in Italia il clima di tensione politica e sociale ha visto l’introduzione di misure repressive che hanno sollevato preoccupazioni. Dopo la contestata messa al bando dei rave party da parte del governo italiano, un altro aspetto controverso è emerso con la criminalizzazione di chi protesta per l’ambiente. In particolare, le manifestazioni di gruppi ambientalisti e attivisti che denunciano i danni ecologici causati da grandi progetti infrastrutturali o industriali sono state spesso oggetto di repressione.

Il contrasto tra la lotta per il riconoscimento dell’ecocidio e la criminalizzazione delle proteste ambientaliste evidenzia una contraddizione interna: mentre a livello europeo si fanno passi avanti per tutelare l’ambiente, a livello nazionale si cerca di soffocare le voci critiche che chiedono giustizia climatica.

L’integrazione del concetto di ecocidio nel diritto europeo, anche se attraverso un “escamotage” giuridico, segna un cambiamento di portata storica. Tuttavia, la vera sfida sarà vedere come questi nuovi reati ambientali verranno applicati e se il riconoscimento di tali crimini porterà a una maggiore protezione del pianeta.

Rimane da vedere anche come l’Italia e altri paesi europei gestiranno le crescenti tensioni tra il movimento ecologista e l’apparato governativo, poiché la crescente consapevolezza sui cambiamenti climatici rende sempre più difficile ignorare il peso delle proteste ambientaliste.

Di

- Pioniere delle radio libere e dell'informazione libera ed indipendente oggi presidente di rete 100 passi, è l'amico di Peppino Impastato che ha fatto proseguire il cammino di Radio Aut con la nuova Radio 100 passi.

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