Pubblicato: Ven, 11 Apr , 2014

Heartbleed, due terzi della rete a rischio

Mashable ha effettuato un sondaggio per capire quanto siano stati colpiti i colossi del web

large-hero-heartbleedLa falla aperta dal bug soprannominato Heartbleed non è stata ancora chiusa continuando a preoccupare gli utenti del web con quella che può essere considerata una delle più grandi minacce alla sicurezza nella storia di Internet. L’allarme scatenato dal bug ha spinto mashable.com a cercare di capire quanto siano stati coinvolti i siti dalla falla nella sicurezza del pacchetto OpenSSL, il sistema usato per criptare le comunicazioni web che da due anni espone al rischio di furto i dati di due terzi della rete. Si parla di dati sensibili come password, numeri di carte di credito, comunicazioni e servizi di e-commerce, banking online e posta elettronica. Mashable ha cercato di capire quali fossero i siti coinvolti chiedendo se fossero stati interessati dal problema e se avessero provveduto ad aggiornare i sistemi di sicurezza.

Social network

Non è certo che Facebook sia stato interessato da Heartbleed, ma gli esperti di Zuckerberg sebbene abbiano installato una patch di sicurezza per proteggere i propri server, suggeriscono il cambio di password. Nuova patch e cambio di password consigliato anche per Instagram, PinterestTumblr, certamente interessati dalla falla. Per quanto riguarda Twitter, si sa che non è stato coinvolto dal bug e che è stata installata una nuova patch ma non sono arrivate risposte chiare sulla necessità di cambiare password. Illeso è invece Linkedin che non ha installato l’aggiornamento del 2011 nel quale è stato scoperto il bug.

Posta elettronica

Aol e Hotmail/Outlook non risultano interessate dal problema, mentre Yahoo! e Google ammettono la vulnerabilità e di essere già corsi ai ripari. La prima ha dichiarato di essere al lavoro per mettere in sicurezza tutti i suoi servizi mentre Google ha detto ai suoi utenti che non è necessario cambiare le password, ma ha anche aggiunto che «a causa della vulnerabilità precedente, è meglio prevenire che curare».

 Altri servizi

Sani si dichiarano Microsoft, Amazon, Groupon, eBay e soprattutto PayPal che da anni ormai gestisce ingenti somme di denaro “virtuale”. Qualche problema, si registra invece su Amazon Web Services, ma soltanto per gli operatori del sito. Tra i grandi nomi coinvolti anche OkCupid, SoundCloud e Dropbox. Quest’ultimo sta correndo ai ripari per mantenere sicuri i documenti dei tanti utenti che usufruiscono del servizio di archiviazione online.

L’invito alla calma proviene da più parti, anche perché in questo momento lo stato di allerta è talmente alto che difficilmente sfuggirebbe un intrusione. Il consiglio per tutti è quindi quello di cambiare le password sui siti che si è soliti utilizzare e che adottino il protocollo OpenSSL, individuabile grazie alla comparsa dell’acronimo https nella barra dell’Url.

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