Governo battuto all’Ars, saltano le città metropolitane
Governo battuto all’Ars con un voto segreto
All’assemblea regionale con voto segreto è stato approvato un subemendamento della riforma delle province, che cancella l’istituzione delle città metropolitane. E’ saltata la parte della riforma riguardante l’istituzione delle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, in affiancamento ai Liberi consorzi di Comuni. È stato approvato con voto segreto un emendamento di Forza Italia, primo firmatario Marco Falcone, che sopprime una delle parti principali della legge voluta dal governo. A votare a favore della soppressione 40 deputati su 74 presenti in aula. A conti fatti, nel segreto dell’urna, avrebbero votato contro la riforma fra i 10 ed i 16 deputati della maggioranza, dunque un consistente numero di franchi tiratori. I grillini hanno votato con l’opposizione a favore dell’emendamento.
All’Ars la riforma delle Province fa fatica a prendere piede. La giunta ha prorogato fino a giugno gli attuali commissari, scatenando le proteste dell’opposizione che ritengono la proroga illegittima in mancanza di una copertura di legge. I commissari resteranno in carica fino al trenta giugno, ultima data utile per un eventuale ballottaggio in caso di indizione di elezioni che dovrebbero essere convocate entro il 15 aprile in caso di mancata approvazione della legge in discussione all’Ars.
Il sindaco di Palermo e Presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, ha commentato l’ennesimo fallimento del governo Crocetta, in questo modo: «Dopo aver approvato una legge finanziaria che non ha passato il vaglio del Commissario dello Stato ed ha suscitato da un lato ilarità e dall’altro preoccupazione in tutta Italia, l’Ars cancella, fatto unico in Italia, le città metropolitane, non solo dimostrando di essere indietro nel tempo rispetto allo sviluppo istituzionale del Paese, ma soprattutto tagliando fuori quasi tre milioni di siciliani dalle possibilità che questa nuova forma istituzionale offre in termini di rapporti privilegiati con gli investitori e per l’accesso ai fondi comunitari. Questa è una Regione che va commissariata al più presto per il bene dei siciliani».