Google spinge il Made in Italy nell’ e-commerce
Solo il il 34% delle piccole medie imprese italiane possiede un sito web
Annunciato a ottobre direttamente dalle parole del presidente del cda Eric Shmidt, con il ministro delle politiche agricole e artigianali Nunzia De Girolamo e l’Unioncamere, Google lancia il portale “Made in italy: eccellenze in digitale”, il suo primo progetto focalizzato sullo sviluppo economico-digitale di un paese tramite la promozione delle sue eccellenze. Pensare di sfruttare l’enorme potenziale che le piccole medie imprese italiane potrebbero rendere con l’e-commerce, quando solo il 34% ha un sito web e solo il 13% lo utilizza per la vendita via web, è la rivelazione avuta dal Google Cultural Institute che ha realizzato il portale, ispirata dall’aumento nel 2013 del 12% delle ricerche sulla rete riguardo il “Made in Italy” (su cibo, auto, turismo, artigianato). Il progetto è mostrato come esposizione, a cui ognuna delle finora 100 realtà artigianali e agroalimentari esposte è dedicata una galleria multimediale, in cui viene raccontata la storia: quando è nato il vetro di Murano, come è fatto il cappello di Montappone, a cosa servono i timbri del Pane, dove si fa il Castelmagno ecc. «Google è una finestra sul mondo. E abbiamo pensato che questa strada potesse essere uno sbocco sensato per le eccellenze del made in Italy, un modo per portare l’Italia verso il mondo e il mondo in Italia. Qui il digitale non ha ancora la stessa importanza rispetto ad altri Paesi. Significa che ha molto potenziale» certifica Carlo D’Asaro Biondo, presidente dell’area Sud e Est Europa, Medio Oriente e Africa di Google, che si augura «possa contribuire ad aumentare la capacità delle imprese italiane di fare export».
Non solo promozione delle tradizioni ma anche formazione grazie al reindirizzo dal portale nel sito Eccellenzedigitali.it, realizzato dalla fondazione Symbola con l’università Ca’ Foscari di Venezia, in cui si danno le nozioni alle aziende interessate ad affacciarsi nel mercato in rete, grazie anche all’affiancamento di 20 giovani esperti del digitale, finanziati da Google con una borsa di studio da 6mila euro a testa.