#Giulemanidaimpastato: 60mila firme in sole due settimane
Presto un evento di legalità a Cinisi: con la famiglia Impastato, il regista Ivan Vadori, il professor Umberto Santino del CSD e Rete 100 Passi.
Sono passate solo due settimane dal lancio della petizione su Change.org per chiedere il ritiro dello spot Glassing che utilizza i versi e il personaggio dell’attivista siciliano Peppino Impastato. Le cifre parlano da sole e raccontano un vero successo: sono già oltre 60mila. Perché quella della Glassing è, secondo molti firmatari, “una strumentalizzazione mediatica inaccettabile”. “Non ci si serve di un’immagine come quella di Peppino per mercificazione”, tuonano i sostenitori della petizione.
L’iniziativa è stata lanciata dal regista friulano Ivan Vadori, che ha appena prodotto il documentario “La voce di Impastato” in memoria dell’attivista. A sostegno di Vadori si è immediatamente schierata la famiglia Impastato e Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, alla quale peraltro non è stata chiesta alcuna autorizzazione per l’utilizzo dell’immagine e delle parole di Peppino. Anche Rete 100 Passi e il presidente Danilo Sulis hanno dato immediata adesione alla mobilitazione insieme al Prof. Umberto Santino in rappresentanza del Centro Siciliano di Documentazione di Palermo.
“Organizzeremo un grande evento di legalità a Cinisi per ringraziare tutti quelli che difendono e vogliono onorare la memoria di Peppino”, annuncia Giovanni Impastato, fratello di Peppino. “Sono felice che tante persone abbiamo risposto al nostro appello”, aggiunge Ivan Vadori. “La memoria di Peppino va condivisa e onorata giorno per giorno, nei nostri gesti quotidiani. Solo così potremo tenere alto il suo nome: il nome di chi ha dato la vita per la legalità”.
Giovanni Impastato – Casa Memoria Felica e Peppino Impastato
Ivan Vadori – Regista de “La voce di Impastato”
Umberto Santino – Centro Siciliano di Documentazione
Danilo Sulis – Rete 100 passi
Per condividere la petizione su Facebook e chiedere alla Glassing di ritirare immediatamente lo spot con le parole di Peppino Impastato clicca qui