Gas di scisto: fonte di ricchezza o rischio ambientale?
L’UE si trova a dover affrontare la questione del gas di scisto a seguito delle sollecitazioni dei Paesi con giacimenti argilliferi
Negli ultimi mesi le istituzioni europee hanno dovuto fronteggiare la controversa questione relativa al gas di scisto (shale gas), un gas metano estratto dai giacimenti di argilla.
Questa tipologia di idrocarburo non convenzionale potrebbe rappresentare una svolta dal punto di vista economico, così come è accaduto in America: negli USA l’estrazione del gas di scisto ha determinato un forte balzo in avanti dell’economia del Paese, rendendo meno costose le fonti di energia e creando nuovi posti di lavoro.
L’autonomia energetica e le fonti di guadagno sono dunque un’invitante prospettiva, a scapito però di un considerevole impatto ambientale: l’estrazione del gas di scisto, così come le analisi preliminari del territorio, determinano dei grandi mutamenti nell’ecosistema, arrivando a causare inquinamento delle acque, riscaldamento globale e fenomeni sismici.
All’interno delle frontiere europee sono molti i Paesi che posseggono giacimenti argilliferi (Francia, Romania, Regno Unito, Polonia) e che in questo momento si trovano a dover mediare tra i diversi punti di vista relativi all’estrazione del gas. Il Parlamento Europeo, durante la seduta del 9 ottobre, ha annunciato la necessità di formulare una normativa chiara e rigida riguardante non solo l’estrazione del gas, ma anche gli studi preliminari del sottosuolo.
A questo riguardo, proprio in questi giorni, la piccola cittadina rumena di Pungeşti ha vietato alla compagnia americana Chevron di attuare gli studi sul sottosuolo, in quanto le indagini preliminari avrebbero compromesso la purezza delle acque, fattore determinante per l’economia rurale della zona, basata sull’agricoltura.
L’intervento delle imprese americane apre un altro capitolo riguardante gli aspetti negativi dell’estrazione del gas di scisto: si sostiene, infatti, che la grande propaganda statunitense in merito all’idrocarburo in questione sia mirata ad aprire un nuovo mercato in Europa, a scapito delle economie del continente. Inoltre non è detto che la svolta economica manifestatasi in America debba ripetersi in Europa, dunque l’incognita di una possibile ricchezza non vale il sacrificio del forte impatto ambientale.