G8 di Genova, arrestati poliziotti dopo tredici anni
Ritenuti responsabili dell’irruzione nella scuola Diaz del 21 luglio 2001, in cui vennero picchiati oltre 90 manifestanti
Sono dovuti passare tredici lunghi anni, perché venissero arrestati undici dei quattrocento poliziotti che, la notte del 21 luglio 2001, fecero irruzione nella scuola Armando Diaz di Genova, picchiando selvaggiamente almeno una novantina di persone che dormivano nei locali dell’istituto, dopo aver manifestato contro il G8. Una ragazza venne addirittura ridotta in coma.
Gli ultimi due superpoliziotti finiti sott’accusa per l’introduzione di prove e verbali per giustificare la violenta irruzione nella scuola dove dormivano i noglobal (e non per le lesioni a loro provocate, il cui reato è andato ormai in prescrizione), sono stati arrestati il 31 dicembre. Si tratta di Spartaco Mortola, ex capo della Digos genovese poi divenuto questore vicario di Torino, che dalla notte di Capodanno deve scontare otto mesi di domiciliari nella propria abitazione; e di Giovanni Luperi, ex dirigente Ucigos nelle giornate della guerriglia, successivamente capo-analista dei servizi segreti e oggi in pensione. Per lui, della condanna definitiva a quattro anni, ne resta uno. Lunedì 30 era scattato l’arresto anche per Francesco Gratteri, numero tre della polizia italiana prima della condanna, coordinatore d’indagini su attentati e latitanti e condannato definitivamente dalla Cassazione per i fatti del G8 di Genova. Trascorrerà l’anno di pena che gli rimane da scontare agli arresti domiciliari grazie alla legge “svuotacarceri” dell’ex Ministro della Giustizia Severino. Tutti e tre gli agenti possono beneficiare di alcune ore di libertà durante il giorno (2 o 4) e utilizzare il telefono.