Funerale di Papa Francesco: 400 mila persone omaggiano il Pontefice
L’omelia di Giovanni Battista Re ai 400 mila fedeli in Piazza e agli esponenti della politica mondiale: le tappe del pontificato di Papa Francesco e la difesa degli ultimi.

“È stato un Papa in mezzo alla gente” ha detto stamattina Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio durante l’omelia delle esequie di Papa Francesco. Davanti a una platea di 400 mila persone che ha saturato ogni angolo di Piazza San Pietro, il decano ha ripercorso le tappe del pontificato di Francesco: “È significativo che il primo viaggio di Papa Francesco sia stato a Lampedusa, isola simbolo del dramma dell’emigrazione con migliaia di persone annegate in mare”. Era l’8 luglio quando Francesco si è recato nel luogo di approdo – e di morte – di migliaia di persone provenienti dall’Africa. Giovanni Battista Re ha anche ricordato le parole di Papa Francesco di fronte all’infuriare delle tante guerre di questi anni: “La guerra lascia sempre il mondo peggiore di come era precedentemente: essa è per tutti sempre una dolorosa e tragica sconfitta”. Francesco è stato definito un Papa progressista, a favore degli ultimi e contro le guerre. “Quando il Cardinale José Mario Bergoglio diviene Papa il 13 marzo 2013, sceglie Francesco per uno scopo programmatico di pontificato”, dice Giovanni Battista Re, “ispirando la guida della sua chiesa a quella di San Francesco d’Assisi”. Al funerale di oggi ci sono stati 980 concelebranti tra cardinali, vescovi e sacerdoti, oltre ai 200 ministri della Comunione e ai quattro mila presbiteri.

Rigorosamente di nero vestiti, seduti alla sinistra del feretro, si sono presentati molti Capi di Stato e delegazioni da tutti i paesi del mondo, per un totale di 160, oltre che gli esponenti dell’ebraismo, dell’islam, del buddismo, dell’induismo, del sikhismo, dello zoroastrismo e del giainismo. Tra i posti riservati alle istituzioni non mancano la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente della Camera Ignazio La Russa. Ci sono anche Donald Trump e Volodymyr Zelensky che nella giornata di oggi si sono parlati in due occasioni, entrambe alla Basilica di San Pietro. Durante il secondo incontro si sono aggiunti anche il Premier inglese Keir Starmer e il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macròn. Tra gli assenti eccellenti, invece, si segnalano il Presidente russo Vladimir Putin e il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Su entrambi pesano dei mandati di cattura emessi dal Tribunale Internazionale. Al contrario di Israele che non ha mandato una delegazione propria, salvo il proprio ambasciatore, la Russia si è presentata nella persona di Olga Lyubimova, ministra della cultura. L’assenza della delegazione israeliana si spiega con le recenti tensioni tra Bergoglio e Netanyahu sul conflitto israelo-palestinese.

Alle esequie di Papa Francesco, secondo quanto riportato dalla stampa vaticana, sono stati accreditati 4800 giornalisti provenienti da tutte le parti del mondo. Ci sono stati lunghi rallentamenti e ore di fila per il rilascio dei tesserini soltanto previo pagamento – rigorosamente cartaceo – di dieci euro per “spese di segreteria”. A causa della rottura delle stampanti e di un malfunzionamento del sistema di registrazione digitale i disagi si sono protratti sino alla mezzanotte di ieri sera. Dal punto di vista organizzativo non ci sono stati grossi intoppi salvo le 82 persone che hanno avuto bisogno di assistenza medica. Adesso si attende l’inizio del conclave che da tradizione comincia tra i quindici e i venti giorni dopo la morte del Pontefice.