Pubblicato: Mer, 2 Apr , 2014

FIFA: stop al mercato del Barcelona

Irregolare l’ingaggio di 10 giocatori minorenni, niente mercato per due sessioni

 

BarcellonaDuro colpo al Barcelona, in passato simbolo di un calcio pulito ed etico. Il club catalano è stato punito dalla FIFA con l’interdizione dal mercato per due sessioni a causa di 10 “trasferimenti irregolari” di giocatori minorenni.

Al centro dell’indagine della Federazione Internazionale sono finiti ben dieci trasferimenti di calciatori minorenni prelevati da squadre estere. Le normative della Federcalcio mondiale vietano, infatti, il trasferimento all’estero per i giocatori al di sotto dei 18 anni a meno di ben precise eccezioni. I movimenti di mercato del Barcelona in questione infrangerebbero le regole, ed ecco, di conseguenza, scattare la mannaia della FIFA: il club oltre a non poter operare sul mercato estivo 2014 e in quello di gennaio 2015, dovrà pagare una multa di 370mila euro e avrà 3 mesi di tempo per “regolarizzare la situazione di tutti i calciatori minorenni”.

Fino a qualche anno fa i blaugrana erano considerati un modello dentro e fuori il campo. Dentro per l’incredibile qualità raggiunta dalla squadra e fuori perché, tramite oculate scelte societarie, aveva sviluppato un settore giovanile che le permetteva di sfornare campioni senza dover, per forza, partecipare alle aste milionarie cui gli altri top team erano costretti per i campioni sul mercato. A questo si univano finanze sane, impegno sociale dei suoi giocatori e principi etici che le avevano fatto guadagnare la sponsorizzazione dell’Unicef. Un mito che in pochi anni si è sfaldato: prima i debiti a causa del crollo del sistema bancario spagnolo, poi l’abbandono della sponsorizzazione Unicef in favore di un accordo milionario con una compagnia aerea araba e quindi i problemi fiscali legati all’acquisto di Neymar, non sono stati che il prologo alla vicenda che ha portato la FIFA a punire il club di Barcellona.

Quello di acquistare talenti in tenerissima età è una “moda” che si era imposta negli ultimi anni. Le maggiori società erano pronte ad accaparrarsi i giovanissimi Messi del futuro, per non dover sborsare cifre esorbitanti una volta rivelatosi il loro talento (per fare un esempio Neymar è costato 50 milioni e Bale 90). Tutto questo a scapito di ragazzini di 14-15 anni, o anche meno, che si trovavano catapultati in un altro Paese alle dipendenze di un club che vedeva in loro semplicemente un capitale investito. Motivo per cui la FIFA, dal 2010, ha vietato questo tipo di trasferimento, pur lasciando la possibilità di acquisire il giovane calciatore ma vietandogli il trasferimento prima dei 18 anni.

Il Barcelona ha ovviamente annunciato che farà ricorso fino all’ultimo grado del TAS di Losanna ma, se dovesse essere confermata la pena, il danno per i catalani sarebbe gravissimo, specie in una sessione di mercato in cui avrebbero dovuto acquisire dei giocatori chiave per sostituire dei certi partenti come il portiere Valdes e il capitano Puyol

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