Farnesina: sospeso l’ambasciatore Brosio, fermato domenica a Manila
Il diplomatico italiano respinge ogni accusa, ma era con tre bambini. Sarebbe accusato di reati contro i minori
La Farnesina ha sospeso dal servizio Daniele Bosio, ambasciatore italiano in Turkmenistan.
Il provvedimento è stato assunto dal ministero degli Esteri in seguito alla convalida del fermo disposto, domenica, dalle autorità di Manila per reati contro i minori.
Bosio, quarantasei anni, era in vacanza nelle Filippine e sarebbe stato fermato in compagnia di tre bambini di età compresa tra i nove e i dodici anni, presso il parco acquatico Splash Island di Banin, Laguna, una località a sud di Manila.
“E’ agli arresti – ha spiegato il ministro della Giustizia filippino, Leila de Lima – perché è stato trovato in compagnia di tre bambini di 9, 10 e 12 anni” provenienti da Caloocan City.
La denuncia, rivela il quotidiano The inquiry, è partita da due attiviste di una Ong, la Bahay Tuluyan Foundation, che si occupa di diritti dell’infanzia. Catherine Scerri e la collega Lily Flordelis. Per le due donne, infatti, quello dell’ambasciatore Bosio è un caso “molto evidente” di abusi o tentati abusi sui minori.
Il diplomatico, sulla scorta delle prime informazioni raccolte ascoltando i minori, avrebbe offerto denaro ai bambini e li avrebbe ospitati nel suo appartamento, facendo la doccia con loro.
A Manila, i reati di traffico e abuso sui minori sono puniti da due leggi severissime, del 1992 e del 2003, promulgate per contrastare il turismo sessuale e la pedofilia. Ogni adulto, che sia visto in pubblico con bambini con cui non ha relazioni e con il quale la differenza di età sia almeno di dieci anni, è punito con una pena che arriva fino all’ergastolo e con una multa minima di due milioni di pesos, circa 32.400 euro. Il traffico di minori, invece, prevede la detenzione fino a 40 anni.
“Non sono un pedofilo” , ripete l’uomo respingendo ogni accusa. Alla polizia avrebbe riferito di avere portato con sé i minori, “bambini di strada”, da Manila e di avere ottenuto il permesso dei genitori di condurli al parco acquatico.
Intanto, Bosio, per ora, resta rinchiuso nel carcere di Binan, che dista 39 chilometri dalla capitale e, assicura la polizia locale, non gli verrà riservato alcun trattamento di favore.