Farage divide il Movimento 5 Stelle
La volontà di Grillo di allearsi con il leader xenofobo inglese scatena le proteste nel blog. Probabilmente sarà una votazione online a decidere
Come se non bastasse la sconfitta alle Europee, ad infiammare il Movimento 5Stelle è ora il caso Farage.
Beppe Grillo è volato ad inizio settimana a Bruxelles per incontrare Nigel Farage, leader dell’Ukip, il partito euroscettico britannico che ha trionfato alle elezioni della settimana scorsa. Farage, ex-broker cinquantenne inglese, è uno degli esponenti di maggiore spicco dalla variegata fazione anti-euro e anti-UE che siederà nel prossimo Parlamento europeo. Fautore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, sulla spinta dell’eccezionale risultato elettorale ha chiesto a Cameron di accelerare l’iter per il referendum che dovrebbe tenersi l’anno prossimo sulla permanenza o meno del Regno Unito nella UE.
Ad ogni modo, a far scalpore non sono le tesi antieuropee bensì le posizioni xenofobe, razziste e omofobe sue e di alcuni suoi compagni di partito. «Non vorrei mai vicini di casa rumeni», «Le alluvioni nel Regno sono causate dalla collera di Dio contro le unioni gay» oppure «È giusto che le donne guadagnino di meno dato che vanno in maternità» sono solo alcune delle perle che è possibile udire dagli esponenti dell’Ukip.
Non deve meravigliare, quindi, che il M5S si sia spaccato sulla possibile alleanza nell’Europarlamento con Farage. Proteste che non arrivano solo dagli utenti del blog ma anche alcuni deputati hanno espresso le loro riserve sulla mossa di Grillo. Giulia Sarti ha dichiarato che «il Movimento non ha nulla in comune con l’Ukip, entrare nel gruppo con loro per me sarebbe un neo e lo sarebbe per molti altri». A far infuriare numerosi attivisti ed eletti non è solo la scelta di Farage come interlocutore, l’averlo fatto senza consultare la rete è considerato grave tanto quanto.
A difendere la linea di Grillo sono intervenuti due pesi massimi del Movimento come Di Battista e Di Maio. Per il primo «La stampa italiana mente, persone che fino a ieri non avevano mai sentito parlare di Farage oggi lo descrivono come Pol Pot» mentre per il vicepresidente della Camera «È stato Farage a contattare noi, è un uomo lungimirante rispetto agli altri leader europei. Nel gruppo parlamentare garantirà libertà di voto».
L’ultima parola sull’alleanza con l’Ukip l’avranno gli utenti del blog che voteranno probabilmente tra una decina di giorni sull’accordo. Stando agli umori che emergono dai commenti e dalle posizioni della maggioranza degli eletti si potrebbe profilare una vittoria del “no” all’intesa ma non si escludono sorprese, nel frattempo oggi Grillo è tornato a perorare la causa di Farage. Dopo averlo difeso sulla stampa britannica, oggi ha pubblicato sul blog un vecchio intervento del deputato inglese all’Europarlamento in cui si scagliava contro la Troika e la cessione di sovranità da parte degli Stati in crisi. Un assaggio di quello che potrebbe essere il leit-motiv dei prossimi giorni in cui il comico genovese e i suoi fedelissimi saranno impegnati a convincere i propri sostenitori della bontà dell’accordo con l’Ukip.