Evade serial killer, le forze dell’ordine: è pericoloso
L’uomo ha minacciato con una pistola un panettiere a Savona e lo ha costretto a portarlo a Genova. Ricercato in tutta Italia ha fatto perdere le sue tracce
Bartolomeo Gagliano doveva rientrare stamattina al carcere di Marassi ma all’alba di oggi ha approfittato del permesso-premio per darsi alla fuga. Non è la prima volta che l’uomo, nato a Nicosia nel 1958, tenta la fuga dai centri detentivi, è già successo nel 1989 quando evase dal manicomio criminale a Montelupo Fiorentino dove stava scontando una pena di otto anni per l’omicidio di Paolina Fedi, una prostituta di 29 anni, avvenuto a Savona nel 1981.
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’uomo intorno alle ore 6 di questa mattina abbia minacciato con una pistola un panettiere a Savona, costringendolo a guidare verso Genova dove Gagliano lo ha fatto scendere per continuare la sua fuga a bordo di una Fiat Panda Van verde targata CV848AWDI. Le forze dell’ordine lo considerano “molto pericoloso”, l’uomo infatti oltre all’omicidio Fedi, ha a suo carico altri due omicidi commessi con la complicità di Francesco Sedda, conosciuto durante la permanenza al manicomio criminale di Montelupo Fiorentino. Gagliano e Sedda nel 1989 uccisero durante l’evasione dal manicomio criminale un transessuale uruguayano, un travestito e ferirono gravemente una prostituta.
Bartolomeo Gagliano, che deve scontare ancora un anno per rapine varie, è adesso ricercato in tutta Italia. L’uomo aveva già usufruito di alcuni permessi, questo era infatti il terzo permesso premio e lo aveva ottenuto per andare a trovare la madre a Savona. «Non ce lo aspettavamo – dice Salvatore Mazzeo, direttore del carcere genovese di Marassi – negli ultimi tempi il suo atteggiamento era molto migliorato. È una decisione che ci ha stupiti». A quanto pare negli ultimi anni, secondo fonti penitenziarie, Gagliano si era calmato e aveva tenuto una condotta esemplare, tanto che la direzione del carcere aveva pensato di inserirlo in uno dei progetti lavorativi. Ieri pomeriggio Gagliano si era recato al dipartimento di salute mentale di Genova dove era già stata programmata una visita, visto che l’uomo è stato dichiarato seminfermo di mente. Per questo motivo gli inquirenti credono che l’uomo abbia deciso improvvisamente di non rientrare in carcere. Premeditato o no, intanto è caccia all’uomo.