Europee 2014, Ppe sorpassa Pse
Ma il Pd sale nei sondaggi
Una guerra all’ultimo voto, previsto per il 25 maggio, tra i popolari e i socialisti europei guidati da Schultz. Adesso si assiste ad un’inversione di tendenza nei sondaggi; secondo l’ultima rilevazione di Poll Watch sul voto del 25 maggio, il Ppe è in rimonta sul Pse superandolo di una manciata di voti. Un testa a testa sul filo di lana. Al momento (il sondaggio è del 16 aprile) il Ppe si attesta sul 29,6 per cento, mentre il Pse sul 27,8. In termini di seggi siamo 222 a 209.
Un dato in controtendenza rispetto alle rilevazioni di Poll Watch delle ultime settimane, che hanno sempre visto in testa il Pse. Secondo i curatori della previsione Poll Watch “questo cambiamento nel corso delle ultime due settimane è il risultato di un aumento significativo del sostegno ai partiti del Ppe in Polonia, forse legati ad insicurezza a causa della crisi in Ucraina”, si spiega.
E non solo la Polonia. Il partito del candidato presidente Jean-Claude Juncker “ha guadagnato anche in Francia”, mentre nel frattempo i partiti che compongono il fronte dei Socialisti e Democratici europei che sostengono la candidatura del socialdemocratico tedesco, Martin Schultz, “sono lievemente diminuiti in Austria, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Francia e Grecia”. A dare linfa, in termini di consensi, al fronte Pse potrebbe toccare al Pd di Matteo Renzi che si appresta a diventare il primo partito in Ue, superando i tedeschi della Spd. Totale incertezza per la collocazione in Ue del M5S, possibile secondo partito in Italia, visto che i grillini al momento non sono collegati con altre liste.
Un testa a testa tra Ppe e Pse che rende ancora più determinanti le prossime settimane di campagna elettorale. Anche perché, sottolineano da Poll Watch, “la differenza tra i due gruppi è piccola” e comunque il quadro pende ancora a favore dei socialisti. “Sulla base di 1000 simulazioni di quello che potrebbe accadere alle elezioni, si stima che c’è ancora una probabilità del 25% che” il gruppo dei Socialisti e Democratici sia “più grande” di quello del Ppe, si spiega.
In ogni caso, c’è da registrare una possibile, decisa contrazione nei consensi del Ppe rispetto alle ultime europee. Nel 2009 il Ppe si attestò al 35,8 per cento ed ora è stimato al 29,6 con un calo dei seggi a Strasburgo da 274 a 222. I Socialisti invece guadagnerebbero qualcosa passando dal 25,5 al 27,8, stando all’ultima rilevazione, e portando i seggi al Parlamento europeo da 195 a 209.
Un gruppo, quello dei Socialisti e Democratici, in cui il neoentrato Pd potrebbe rappresentare la componente più numerosa. Gli eurodeputati italiani dem, se venissero confermati i sondaggi che parlano di un risultato oltre il 30 per cento, potrebbero ottenere 29 seggi a Strasburgo (nel 2009 ne ottennero 23) ‘battendo’ i tedeschi della Spd e diventando il primo partito in Ue nello schieramento del Pse. I tedeschi infatti otterrebbero 26 seggi, seguiti dal Psoe spagnolo con 18 seggi e i Socialisti francesi con 14.
Per quanto riguarda gli altri gruppi a Strasburgo, dietro ai due principali schieramenti di Ppe e Pse, si aggiudicherebbe il terzo posto l’Alde. Sebbene il ‘podio’ sia insidiato dalla Sinistra (che comprende Lista Tzipras e Verdi). Secondo la previsione Poll Watch l’Alde è stimato all’8 per cento con 60 seggi e la coalizione della Sinistra è data al 7,1 con 53 seggi. Ma anche in questo caso le previsioni di Poll Watch assegnano un trend potenzialmente positivo per la Sinistra che avrebbe “una probabilità del 24% di essere più grande di Alde” e che comunque sarebbe in crescita netta rispetto al 2009 quando ottenne 35 seggi.
Nel complesso, si spiega, l’equilibrio del Parlamento di Strasburgo non dovrebbe cambiare in modo significativo rispetto al 2009 e “i tre gruppi politici Ppe, Pse e Alde” rappresenterebbero il 65 per cento degli eletti. Nel 2009 erano il 72 per cento.