Europa: terra di schiavitù
Divulgati i nuovi dati del CRIM riguardo la schiavitù e la criminalità organizzata entro i confini dell’Unione Europea
La Commissione per la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di capitali (CRIM) del Parlamento Europeo ha comunicato le ultime cifre in merito al fenomeno della schiavitù in Europa: attualmente all’interno dei nostri confini vivono 880 mila persone in condizione di schiavitù, di cui un quarto viene sfruttato sessualmente.
Il CRIM, che ha attuato un piano di monitoraggio e prevenzione nel periodo 2012-2014, spiega che all’interno dell’area comunitaria operano illegalmente più di 3.500 organizzazioni criminali che gestiscono il traffico della schiavitù, prevalentemente composta da bambini costretti a mendicare, uomini forzati a lavorare duramente e donne obbligate ad entrare nel circuito della prostituzione.
Le organizzazioni denunciate gestiscono anche i traffici di organi, di animali esotici e coordinano i gruppi dediti all’hackeraggio, muovendo un capitale che ammonta a circa 120 miliardi di euro l’anno.
I risultati del rapporto del CRIM verranno discussi il 23 ottobre durante la seduta plenaria del Parlamento Europeo, il cui ordine del giorno comprenderà anche – come recita testualmente il calendario delle sessioni – “i flussi migratori nel Mediterraneo, in particolare i tragici eventi a Lampedusa”.
I temi della schiavitù, della criminalità organizzata e dell’immigrazione sono infatti estremamente correlati: a parte l’ovvio circuito che viene messo in moto dalle organizzazioni criminali – che si avvalgono prevalentemente delle forze degli immigrati – un altro aspetto che accomuna i due fenomeni riguarda la condanna nei confronti delle istituzioni UE, accusate di non intervenire estirpando esempi di tale degrado.
Tuttavia i comitati, le commissioni e le agenzie comunitarie attive nell’ambito dei diritti umani, tramite i loro mezzi di studio e monitoraggio stanno lanciando numerosi allarmi, non solo alle orecchie dei vertici europei ma anche a quelle della società civile. Il caso della schiavitù ne è una conferma: il CRIM ha permesso che tutti conoscessero l’entità del fenomeno, mettendoci di fronte ad una realtà a noi semi- sconosciuta ma che si perpetra sotto il nostro naso.