Egitto, tornano le tensioni
Nuova ondata di violenza in Egitto, in prossimità del processo al presidente destituito Mohamed Morsi
A pochi giorni dall’annuncio della Corte d’Appello del Cairo, che fissa al 28 gennaio il processo contro l’ex presidente Morsi, torna la violenza in Egitto. Gli scontri, che si sono verificati nelle principali città, hanno provocato la morte di almeno una dozzina di manifestanti, oltre ai cinquanta feriti e ai centoventidue arrestati dalle forze dell’ordine.
La causa dei disordini è da ricondurre alle proteste dei Fratelli Musulmani, compagine islamica di cui Morsi è il principale leader, messi al bando dopo i tumulti della primavera egiziana del 2011. La nuova ”giornata dell’ira”, come è stata definita dai musulmani, si colloca in un periodo particolarmente significativo per il paese, non solo a causa dell’imminente processo al presidente destituito ma anche per l’avvicinarsi del 14 gennaio, data in cui gli egiziani verranno chiamati ad esprimere la loro scelta referendaria in merito ad una nuova Costituzione, rimodulata in modo tale da attribuire un maggiore potere ai vertici militari e penalizzare ulteriormente il movimento pro-Morsi.
Si teme dunque che questi nuovi focolai di violenza siano il preludio ad un vero e proprio periodo di guerriglia contro le forze dell’ordine, la cui principale vittima sarà il popolo, innocente.