Donna ritrovata morta a Palermo, l’assassino confessa
Alla base del delitto una prestazione sessuale negata. Ad inchiodare Alfredo Palumbo le immagini delle videocamere di sorveglianza
Due settimane. Tanto è durato il giallo sulla morte di Grazia Rosaria Quatrini, la donna di 63 anni trovata sgozzata nella sua abitazione di via Aversa a Palermo lo scorso 18 novembre. La squadra Omicidi, ricostruendo le ultime ore in vita della vittima, è riuscita a risalire ad Alfredo Palumbo, camionista di 53 anni.
La Quatrini aveva problemi di alcool e gli investigatori, cercando tra le taverne della zona, sono riusciti ad identificarla grazie a delle telecamere di sorveglianza poste nei pressi di uno di questi locali. Le immagini hanno ripreso una donna, con un cagnolino al guinzaglio, in compagnia di un uomo, salire su una Fiat Seicento Rossa. Le testimonianze dei clienti della taverna hanno successivamente confermato che la Quatrini avrebbe lasciato il locale verso le 20 di sabato 16 novembre, salutando gli amici dicendo loro che qualcuno l’avrebbe accompagnata a casa.
Le successive ricerche dell’autovettura hanno portato all’identificazione di Alfredo Palumbo ed al suo successivo fermo lo scorso lunedì dove ha confessato la propria colpevolezza.
Alla base del delitto ci sono motivi passionali. Palumbo ha confermato di aver accompagnato a casa la Quatrini ed una volta arrivati al portone di essere stato invitato a salire con lei nell’appartamento.
Dichiarazione che trova sostegno dal fatto che nella porta di casa non sono stati trovati segni di effrazione. Non sappiamo se la Quatrini abbia avuto un ripensamento o se il suo invito è stato male interpretato, ma una volta entrati nell’appartamento Palumbo ha tentato un approccio sessuale, puntualmente respinto dalla donna che ha cominciato ad urlare. Ne è scaturita una colluttazione dove il 53 enne ha prima colpito la vittima con un televisore, tagliandole poi la gola con un coltello da cucina.