Crimea, è il momento della violenza
Si moltiplicano per il paese le “forze di autodifesa” filo-russe che sostengono l’annessione, l’Ucraina reagisce lanciando l’ordine di sparare a vista
Questa mattina le “forze di autodifesa” hanno occupato il quartier generale della Marina di Sebastopoli, catturandone il capo. Il proliferare dei gruppi filo-russi mette in seria difficoltà l’Ucraina, così obbligata a dover gestire non solo le milizie di Putin, ma anche quelle interne, formalmente spontanee.
Delle ultime ore è l’annuncio da parte di Kiev di sparare a vista in caso di violenta interferenza dei militari di opposizione, e già si è giunti ad un drammatico conflitto a fuoco: in un tentativo di assalto ad una unità ucraina in Crimea, un militare di Kiev ha perso la vita, così come un membro delle forze di autodifesa. Il Ministro della Difesa Yatsenyuk ha colpevolizzato i filo-russi per aver dato inizio al fuoco incrociato sparando verso i soldati di Kiev, ma ovviamente dall’altro versante è giunta una versione differente, lasciando intendere per l’immediato futuro una guerriglia senza barlumi di dialogo.
Nel frattempo Putin celebra la firma dell’annessione della Crimea alla Russia, i cui festeggiamenti fanno impennare la popolarità del leader di Mosca, dopo gli episodi di Sochi che ne hanno gravemente danneggiato l’immagine. Tra il popolo appena annesso alla Russia nasce adesso la speranza che le altre nazioni smembrate dopo il crollo dell’Unione Sovietica facciano lo stesso passo verso l’unificazione, ipotesi che fa tremare le gambe dell’intera comunità internazionale.