Crimea, aumenta la tensione
Iniziata la guerriglia dei filorussi per ottenere l’indipendenza della Crimea dall’Ucraina
La situazione in Crimea sembra sfuggire di mano, facendo temere un nuovo bagno di sangue dopo l’esperienza di Kiev. Nelle ultime ore la compagine filorussa del paese ha assediato il Parlamento di Sinferopoli, irrompendo con l’ausilio di armi e innalzando barricate. Causa dell’emblematico atto è la richiesta di un referendum sulla secessione della Crimea dall’Ucraina, come conseguenza della caduta del governo Yanukovich, particolarmente sostenuto dalla regione autonoma sul Mar Nero.
Parallelamente all’occupazione delle sedi istituzionali, nelle ultime ore hanno cominciato a manifestarsi le prime avvisaglie di guerriglia urbana tra i russofoni ed i tartari, schierati invece con Kiev. Al momento non si registra alcun intervento da parte della polizia, notoriamente di affiliazione russa, mentre lungo i confini del paese cominciano le esercitazioni ed i presidi delle milizie russe, pronte ad intervenire in soccorso dei secessionisti.
Il Capo di Stato ad interim Avakov lancia l’allerta da Kiev, temendo che gli scontri possano sfociare in zone più interne del paese, ancora sotto l’ombra della violenza delle ultime settimane.