Costituzione tunisina, sì alla parità dei sessi
L’Assemblea Costituente tunisina ha approvato la bozza dell’Art. 20, che prevede l’introduzione della parità tra uomo e donna
La Tunisia si avvia verso ciò che può essere considerato come un’autentica rivoluzione. Nelle ultime ore, infatti, l’Assemblea Costituente, chiamata a formulare una nuova Costituzione la cui entrata in vigore è prevista per il 14 gennaio, ha approvato la proposta di Art. 20, riguardante la parità dei sessi davanti allo Stato e alle leggi. Si tratta di un salto in avanti nei rapporti di genere estremamente rilevante in un paese come la Tunisia, dove la società è permeata dal maschilismo e dalla conseguente subordinazione della figura della donna. Gli appelli delle associazioni a tutela dei diritti umani, come Amnesty, che si è schierata in prima linea affinché l’articolo venisse approvato, hanno dunque avuto successo, convincendo 159 deputati su un totale di 169 votanti.
Altro punto fondamentale che ha superato positivamente il vaglio dei vertici tunisini è contenuto nell’Art. 2, che esclude la sharia, la legge islamica, come base legislativa del paese, affermando definitivamente la forma repubblicana dello Stato nordafricano.
Le innovazioni contenute nella nuova Costituzione, figlia della primavera tunisina, non sono state accolte con unanime consenso: il partito islamista Ennahda si è dimostrato estremamente critico riguardo entrambi i punti, minacciando le dimissioni qualora questi entrino ufficialmente in vigore il 14 di gennaio. I riscontri negativi ottenuti anche da parte dell’opinione pubblica potrebbero adesso influenzare negativamente l’esame di un altro articolo relativo alla posizione femminile, il numero 45, il cui fine è la tutela delle donne da parte dello Stato e le pari opportunità tra i sessi. Nonostante l’esito dell’ultimo esame, è da acclamare il passo avanti dell’Assemblea Costituente, in un periodo in cui fenomeno della violenza sulle donne è quantomai sentito.