Cose di Germania.
Le regole rigide imposte ai greci non valgono per i germanofoni austriaci.
Negli stessi giorni, forse nelle stesse ore in cui Schaeuble e la signora Merkel s’irrigidivano contro la Grecia, la loro Baviera si accordava con la vicina Carinzia per ammorbidire le proprie pretese creditizie. Pertanto la regione tedesca ha accettato una ristrutturazione del debito contratto dai vicini germanofoni da 1,5 miliardi di euro per evitare il fallimento dello Stato federale austriaco.
Dopo anni di gestione clientelare e azzardi finanziari la Carinzia, terra austriaca di cui fu leader e politico di primo piano, per circa vent’anni e fino a che “morte non ci separò”, Haider, nonostante elogiasse pubblicamente la politica socio-economica di Adolf Hitler, è finita sull’orlo del fallimento. Il governo austriaco, dunque, ha chiesto ai creditori tedeschi di usare coscienza e il land tedesco della Baviera è venuto incontro ai cugini austriaci tagliando più della metà del debito che quelli avevano con loro. La cifra “scontata” equivarrebbe a 1,45 miliardi di euro, di poco inferiore pertanto ai 1,6 miliardi che la Grecia non è riuscita a rimborsare entro il 30 giugno scorso al Fondo monetario internazionale e dunque ha subito da parte dei creditori, in gran parte banche tedesche, e da parte dei loro solerti gregari, denigrazione e durezza.
L’intesa prevede che la Baviera accetti di ricevere solo 1,3 miliardi dei 2,75 dovuti. Ma c’è in Germania chi propone di annullare il debito austriaco e ciò dunque con un sacrificio ben maggiore di quello rifiutato alla Grecia, nonostante il trattato di unione tra gli stati dell’Ue.
La notizia è stata data dal quotidiano economico francese La Tribune. Ma la stampa e le televisioni italiane, ad esempio, che tanto hanno infierito su Tsipras, Varoufakis e popolo greco, bollato senza appello di fannullaggine, per questi fatti naturalmente tacciono.