Cina: allentamento sulla politica del figlio unico
In arrivo deroghe alla legge che non permette alle famiglie cinesi di avere più di un figlio
Il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, sotto la Presidenza di Xi Jimping, ha annunciato la volontà di voler allentare la portata della politica del figlio unico, introducendo la possibilità, per le coppie dove uno dei genitori è figlio unico, di poter avere un secondo bambino.
Questa storica ed estremamente dibattuta politica, in vigore in Cina dal 1980 nel tentativo di controllare l’incremento demografico del paese, aveva già subito delle deroghe nel corso degli anni. I ripensamenti a questa regola così restrittiva sono stati determinati dalle sue drammatiche conseguenze, dovute non soltanto agli innumerevoli casi di sterilizzazione e aborti illegali che mettono a rischio continuamente la vita dei genitori coinvolti, ma anche alla condizione delle bambine all’interno della società cinese. Di fatti le principali ripercussioni ricadevano proprio sulle figlie femmine, la cui nascita come primo e unico figlio veniva vista come una catastrofe per le famiglie desiderose di continuare la stirpe: le bambine venivano così abbandonate o addirittura uccise, creando un gap tra popolazione maschile e femminile innaturalmente distorto. Così una prima apertura verso le modifiche della politica del figlio unico sono avvenute per tutelare le bambine, permettendo alle coppie aventi già una figlia femmina di poter fare un secondo figlio.
Il nuovo orientamento sulla politica del figlio unico, che allarga la compagine delle coppie legittimate ad avere un secondo figlio qualora lo desiderino, è inserita in un pacchetto di riforme volte anche ad eliminare progressivamente i lavori forzati, la pena di morte ed i vincoli al permesso di residenza, dando così una piccola spinta verso occidente alla Cina.