Carceri, appalti truccati: perquisizioni al Dap. Indagato prefetto Sinesio
Le indagini sono partite da un dossier firmato dall’ex pm antimafia Alfonso Sabella
Corruzione legata ad appalti per lavori di ristrutturazione in alcune carceri, in particolare in quelle di Voghera, Lodi e Frosinone. È questa l’ipotesi di reato formulata dalla Procura di Roma nei confronti di nove persone e che ha portato a perquisizioni da parte del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). Tra le persone coinvolte compare anche il nome del commissario straordinario al piano carceri, il prefetto Angelo Sinesio, accusato di falso e abuso d’ufficio.
Secondo la Procura, le irregolarità compiute da Sinesio consisterebbero nell’aver tenuto nascosti alcuni atti anticipando le gare di appalto, e impendendo così di fatto ad alcune ditte di prendervi parte. Stando sempre all’accusa, il prefetto si sarebbe inoltre adoperato per far sì che alcuni bandi non superassero la soglia dei 5 milioni di euro. Limite stabilito dalla normativa europea, al di sopra del quale è consentito affidare i lavori a più di una impresa.
Le indagini, coordinate dai pm Paolo Ielo e Mario Palazzi, sono partite da un dossier a firma di Alfonso Sabella, già sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo di Giancarlo Caselli e attualmente giudice presso il Tribunale di Roma. Il dossier contestava fortemente il piano carceri presentato proprio da Sinesio alla Camera il 21 novembre dell’anno scorso, denunciando sprechi e anomalie. Ad integrazione delle segnalazioni effettuate nei mesi scorsi dall’ex direttore generale della Sezione mezzi e servizi del Dap, Sabella, ne sarebbero giunte anche altre. Il filone dell’inchiesta legato all’ipotesi di corruzione, che procede parallelo al primo, è scaturito invece da un esposto-denuncia dell’attuale ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il cui ufficio ispettivo stava effettuando già da circa un mese le necessarie verifiche.