Cannabis, la proposta di Manconi

Si riaccende la polemica politica sull’uso della marijuana a scopo terapeutico

Il Senatore Pd Luigi Manconi insieme al dirigente dell’Istituto neurologico Besta di Milano Vidmer Scaioli, ha presentato ieri in Senato, un disegno di legge volto alla legalizzazione dell’uso terapeutico della cannabis. «In Italia – spiega Manconi – l’uso terapeutico della cannabis è ancora un tabù, mentre da anni la letteratura scientifica ha mostrato l’efficacia dei farmaci a base del principio attivo Thc per molte malattie». Non solo, ma come afferma il dottor Scaioli «Le leggi proibizioniste sulla marijuana penalizzano i pazienti che non riescono a reperire i farmaci contenenti cannabinoidi con facilità e a volte si rivolgono al mercato nero».

Nel nostro paese l’uso terapeutico della cannabis è stato a lungo vietato fino a quando lo scorso anno l’allora ministro della Salute Balduzzi, ha inserito i medicinali di origine vegetale a base di cannabis tra le sostanze psicoattive autorizzate. Alcune regioni come Toscana e Puglia ne hanno disciplinato le modalità di distribuzione a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma il sistema risulta essere troppo complesso. Le prescrizioni relative a questi farmaci infatti dal medico passano alla Asl, successivamente alla regione fino a giungere al ministero che si occupa di acquistare il prodotto all’estero e distribuirlo secondo le richieste ricevute. Anche a causa della farraginosità dell’intero sistema l’uso terapeutico della marijuana nel nostro paese risulta ancora molto limitato, a pesare, sopratutto i vincoli legali e burocratici relativi alla produzione e distribuzione.

Secondo Manconi è quindi necessario un passaggio legislativo in grado di eliminare tutti gli ostacoli normativi che privando i pazienti di cure adeguate ne violano il diritto fondamentale alla salute contravvenendo agli obblighi assunti dall’ Italia con la ratifica della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961 della Convenzione sulle sostanze psicotrope, adottata nel 1971.

« Le virtù terapeutiche dei derivati della cannabis – sostiene il senatore Pd- sono note da tempo. Negli ultimi anni pazienti affetti da diverse patologie si sono scambiati suggerimenti su dosi e modalità del consumo di marijuana necessarie, al fine di alleviare le proprie sofferenze e migliorare le proprie condizioni di salute».

Negli Stati Uniti per esempio sono già ventuno i paesi che consentono l’uso terapeutico dei derivati della cannabis e in Canada è stato adottato nel 2011 è stato adottato il Marijuana Legal Access Act.

Facendo riferimento proprio alla normativa canadese, con tale disegno di legge si vuole estendere la categoria dei soggetti autorizzati alla coltivazione di piante di cannabis per scopi scientifici, sperimentali, didattici e terapeutici, ricomprendendovi anche le persone giuridiche private e permettendone la coltivazione in relazione ad esigenze terapeutiche proprie, dei propri congiunti o conviventi.

Non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo politico. Pd, Sel e M5S si dicono favorevoli al disegno di legge e annunciano battaglia a difesa del provvedimento. Per quanto riguarda il centro destra Formigoni in un tweet si dichiara favorevole all’uso della cannabis a scopo terapeutico a patto che questo avvenga sotto scrupoloso controllo medico, mentre Alfano afferma che in questo momento sono ben altri i problemi da affrontare.