Cancellieri su minacce Riina a Di Matteo: «Non ci risultano minacce»
«Tutti i documenti in nostro possesso sono stati comunque portati all’attenzione del Procuratore antimafia»
«Le notizie relative alle minacce al dottor Di Matteo o ad altri magistrati non sono passate attraverso l’amministrazione del Dap». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, in Commissione parlamentare antimafia.
«Nell’ambito dell’attività svolta dal Dap – ha aggiunto – non risultano elementi espliciti di minacce da Riina nei confronti di magistrati. Tutti i documenti in nostro possesso sono stati comunque portati all’attenzione del Procuratore antimafia».
«Se poi la notizia delle minacce proviene da attività investigative, noi non possiamo saperlo perché coperte da segreto», ha proseguito il ministro, che ha tenuto a precisare come «i detenuti Giardino e Lorusso non abbiano mai fatto parte del gruppo di socialità con Giovanni Riina, figlio di Salvatore».
Il ministro della Giustizia, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione antimafia, facendo riferimento al cosiddetto “protocollo farfalla”, afferma di non avere alcuna informazione al riguardo. Il suddetto protocollo si riferisce alla visita dei servizi segreti nelle carceri per raccogliere elementi utili dai detenuti al 41/bis. «Sono disponibile – ha concluso – a raccogliere informazioni e fornirli a questa Commissione».